(Michele Giacomantonio) Come le epidemie collegate a qualche elemento dell'alimentazione umana ogni due o tre anni ricompare sui nostri computer e nei siti di informazione eoliana l'arch. Sauerborn con casacche e distintivi vari e diversi. Questa volta si presenta sotto le bandiere di "Noi consumatori". Ora il nostro è un paese libero e tutti hanno il diritto - nei limiti della decenza e nel rispetto delle leggi - di dire quello che più gli aggrada e quindi anche l'arch. Sauerborn. Ma la nota di ieri ( o l'altro ieri?) sul Museo di Lipari e gli insulti a chi fino allo scorso anno l'ha diretto sono veramente inaccettabili. Non tocca a me tessere gli elogi del dott. Gullo che - non fosse altro - ha dato un grande contributo ad avvicinare il nostro museo alla gente eoliana promuovendo stage con le scuole liparesi e diverse mostre fra cui quella benemerita dedicata alla prof.ssa Isabella Vannicher Conti. Certamente tutti ci auguriamo che il nostro Museo possa avere una direzione altrettanto competente, attiva ed illuminata quale fu quella del dott. Riccardo Gullo. Ma siccome sappiamo che l'arch. Sauerborn non si muove mai senza un particolare interesse - come dimostra la recente corrispondenza con il sig. Kalus Dieter Simon di Acque Blue resa pubblica da Piero Roux - la disgrazia più grave che potrebbe capitare a queste isole già martoriate sarebbe una direzione del museo affidata all'arch. Sauerborn. San Bartolo ci protegga.
Cordiali saluti
Michele Giacomantonio