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mercoledì 1 luglio 2009
Sbarca a Salerno "Nostra Signora dei Vulcani". Articolo su Loredana Salzano da Laprovincia on line
(Laprovincia on line- Gaetano Di Matteo) Sbarca a Salerno “Nostra Signora dei Vulcani”, al secolo Loredana Salzano, l’eclettica 35enne artista nocerina giunta seconda alla prima edizione del “Concorso Arte contemporanea 2009” di Messina con l’opera dal titolo “Estrattori di allume-luna”.Ed è grazie a questo piazzamento che esporrà le proprie tele presso la Biennale Internazionale di arte contemporanea di Firenze che si svolgerà quest’anno alla fine di Dicembre a Fortezza da Basso. L’esposizione salernitana è stata allestita presso la galleria d’arte-ristorante “Rosso rubino” di Salerno fino al 14 luglio. Titolo della mostra: “Eruzione lunare”. Quello della Salzano è un ritorno nella cittadina salernitana, visto che da qualche anno si è trasferita nell’incantevole isola di Lipari, suggestivo e fecondo scenario vulcanico del quale l’artista riesce a rappresentarne le pulsazioni ed inquietudini, solitudini e sogni, piaceri ed irrequietezze. Sul perché siano proprio i vulcani ad essere al centro del flusso creativo dell’artista è lei stessa a spiegarlo: “Perché il vulcano è arte del profondo. Esso è donna sola e potente. E’ fuoriuscita di pensieri densi; è filo rosso tessuto alle radici; è movimento d’onda che incanta e disorienta”. Non solo pittura. La Salzano realizza ceramiche artistiche e sculture con materiali di recupero provenienti direttamente dal mare. Inoltre scrive. E tanto. Compone versi ed annota pensieri, gli ultimi dei quali raccolti nell’opera: “isole brade”. Una raccolta di poesie di una delicata bellezza sospese tra realtà e sogno, intrise di mare, impregnate di colori e profumi di questo lembo di terra siciliano all’incrocio dei venti e baciato da Afrodite. Una natura selvaggia, brulla e cristallina raccolta e proiettata in queste opere dalle quali emerge un raffinato tentativo, più che riuscito, di dare poesia, luce e corposità agli animi femminili che ruotano nella sua vita. Ed una donna in particolare, sua figlia Caterina(“Attraverso i suoi occhi riesco a vedere ciò che credevo scomparso, ma che in realtà è solo sommerso”), le ha ispirato forse il suo quadro più bello, o quantomeno il più rappresentativo: “Uno due tre… Luna”. Quest’ ultima è la prima opera della nuova serie delle" lune ludiche" e riprende ,nello specifico, in maniera più che evidente nel titolo:" un ,due ,tre ..stella", il gioco dei bambini. Dei bambini "c’è il grafismo fanciullesco - spiega lei- e come solo ai bambini accade, rimane la sorpresa ,lo stupore, la gioia. In qualche modo un viaggio alla scoperta, o alla "riscoperta", della Luna che resta la proiezione dei sogni e delle umane aspettative”. Perché, come scrisse Marcel Proust “Un vero viaggio di scoperta non è cercare nuove terre, ma avere nuovi occhi”.