(Salvatore Sarpi- Gazzetta del Sud)
Turismo alle Eolie: tutto affidato a luglio e agosto. È un momento delicato per il turismo nell'arcipelago che preoccupa anche dal punto di vista occupazionale. A Lipari il calo è più che mai evidente e non è solo nelle strutture turistico-ricettive, i cui titolari quasi all'unisono, oltre ad allargare le braccia, si trincerano dietro il «c'è solo da sperare per il meglio ma le prospettive non sono certo incoraggianti». È crisi anche nell'ambito delle strutture dedicate al diportismo nautico. Nei pontili galleggianti le presenze, almeno per il momento, sono ridotte al minimo indispensabile. Una disamina più ampia sui primi sei mesi dell'anno la facciamo col giovane presidente della Federalberghi delle Eolie. Christian Del Bono.
«Il primo semestre dell'anno – ci dice – si chiude con una flessione delle presenze turistiche. Un calo di dimensioni comunque inferiori rispetto a quanto si sarebbe potuto temere, alla luce di una crisi globale che proprio nel 2009 sta avendo le sue ricadute più pesanti. Nel complesso, è possibile affermare che la stagione turistica 2009, nei suoi mesi iniziali, sembra aver subito una contrazione e dei ritardi che hanno portato, per fortuna solo in parte, ad avere in maggio le presenze che normalmente si hanno in aprile e in giugno quelle che si hanno in maggio. Tale sofferenza – continua – nelle isole di Panarea e Stromboli e Salina si è avvertita maggiormente nei giorni infrasettimanali, in quelle di Lipari e Vulcano nei periodi in cui non si è riusciti a sopperire con la programmazione gruppi o con l'ospitalità di congressi e happening di diverso genere rispetto alle défiance della clientela individuale. Tutto ciò a conferma che, soprattutto in periodi di crisi, soltanto attraverso una programmazione a medio-lungo termine, si possono riuscire ad ottenere dei flussi adeguati di clientela lungo il periodo marzo-ottobre. Allo stesso tempo diventa quanto mai fondamentale garantire una fruizione organizzata dei principali attrattori dell'offerta turistica eoliana che, sole e mare a parte, deve dare vita alla nascita di circuiti culturali, naturalistici, vulcanologici ecc.». Insomma una diversificazione dei flussi senza però chiudere le porte ai turisti di sempre. In ambedue le ottiche si muove anche l'amministrazione comunale presieduta dal sindaco Mariano Bruno. «Abbiamo cercato per quanto possibile di portare, viste le ristrettezze economiche – dichiara Bruno – l'immagine dell'arcipelago nelle varie borse del turismo. L'interesse è stato tanto, attendiamo adesso di raccoglierne i frutti, senza però dimenticare che siamo di fronte ad un periodo particolare. L'interesse di giornalisti del settore e di tour operator stranieri ci fa capire che la strada è quella giusta». Non mancano, ovviamente, i distinguo e le puntualizzazioni. «Il tira e molla sui trasporti marittimi, l'assoluta mancanza di certezze nei collegamenti hanno avuto un loro ruolo forse non determinante ma sicuramente incisivo nel momento in cui si è dovuto programmare una vacanza». È la tesi sostenuta da Massimo Parrelli, filicudaro d'adozione visto che ormai da otto anni trascorre buona parte dell'anno nell'isola eoliana dove fa il "caronte" per i turisti che desiderano visitare le zone dell'isola non raggiungibili via terra.
In una situazione di grande difficoltà generale, appare "isola felice" Stromboli. Gli amanti della montagna. gli stranieri affascinati dall'imperiosità del vulcano hanno sin qui fatto la differenza cosiccome l'invenzione del "turismo matrimoniale", come spiega il presidente della circoscrizione e operatore turistico Carlo Lanza. La "crisi" la si avverte anche nella mondana Panarea così come a Vulcano. Due isole sulle quale "pesano" i "pendolari del turismo" che con le imbarcazioni private, provenienti dalla costa calabra e sicula, effettuano escursioni di un paio di ore.