Mi viene chiesto, con insistenza, da molti amici, qual’è la mia posizione sull’istituendo “Parco Nazionale dell’Arcipelago delle Eolie”, oggetto, in quest’ultimo periodo, di numerosi interventi.
Non voglio assolutamente sottrarmi, come ho sempre fatto, dall’esprimere la mia idea personale, fuori dei ruoli.
Parto dal principio che i Parchi non sono “inutili” e non mi pare che siano da annoverare fra le realtà inutili i meravigliosi 25 Parchi Nazionali Italiani (Parco nazionale del Gran Paradiso; Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise; Parco Nazionale del Circeo; Parco Nazionale dello Stelvio; Parco Nazionale della Calabria; Parco Nazionale dell’Aspromonte; Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi; Parco Nazionale del GranSasso e Monti della Laga; Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano; Parco nazionale della Macella; Parco Nazionale del Gargano; Parco Nazionale della Val Grande; Parco Nazionale del Pollino; Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna; Parco Nazionale dei Monti Sibillini; Parco nazionale della Maddalena; Parco Nazionale del Vesuvio; Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano; Parco nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu; Parco Nazionale delle Cinque terre; Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano; Parco Nazionale della Sila; Parco Nazionale dell’Alta Murgia; Parco Nazionale dell’Appennino Lucano-Val d’Agri-Lagonegrese).
I Parchi Nazionali (nel nostro paese e altrove) sono un patrimonio inestimabile non solo per la tutela del territorio,della biodiversità e dell’ecosostenibilità ma sono anche attori centrali nell’educazione ambientale dei più giovani.
I Parchi sono inoltre fondamentali per gestire il rapporto con il tessuto sociale soprattutto nei settori d’alta qualità. Essi giocano un ruolo strategico nella tutela della tradizione agricola, della pesca e principalmente nel rapporto con le popolazioni che, come noi, vivono delle risorse del turismo.
E’ stata sempre questa la mia idea di “Parco” e sono convintissimo che su un “Parco Nazionale dell’Arcipelago delle Eolie” di questo tipo pochi o quasi nessuno può essere contrario.
Invece cosa avviene alle Eolie?
All’improvviso e in sordina ci viene “propinato” un’ipotesi di Parco che, a mio avviso, purtroppo, ha poco di quella che è la mia idea e di quello che speravo e per questo mi sono anche adoperato perché nascesse il “Parco Nazionale dell’Arcipelago delle Eolie”.
La fretta, che sappiamo tutti cosa combina, e la carenza di comunicazione dei nostri amministratori, anche su questo argomento importante, non ha fatto altro che creare molta confusione nel tessuto sociale eoliano.
Oggi vedo, con rammarico, che noi cittadini eoliani veniamo scomodati, con il rischio di litigare, per un altro grande “blef”.
Sì, un grande “blef” perché quello che ci viene proposto non solo è inaccettabile dagli eoliani, ma non ha nulla che vedere con un serio Parco Nazionale.
Quale sviluppo? Quale occupazione? Dove sono le risorse finanziarie necessarie?
Sappiamo inoltre che quei 350.000 € iniziali, previsti per il Parco, già alquanto insufficienti, non ci sono più.
Sì, non ci sono più.
Infatti, nella nuova manovra finanziaria i parchi sono stati ricompresi all’interno di un meccanismo che taglia del 50% i finanziamenti ad alcuni enti derivanti dallo Stato.
E’ un’altra operazione devastante di questo Governo.
Un taglio del 50% non è nemmeno un taglio, è molto molto di più.
Non è una riduzione di finanziamenti, è un’operazione che costringerà alcuni Parchi Nazionali a chiudere battenti.
Tutto questo fa ritenere, ovviamente, che per i nuovi istituendi Parchi, Eolie compreso, non c’è un centeuro e se devono partire con 175.000€ (-50%) potrebbero pagare solo lo stipendio al consiglio d’amministrazione sicuramente presieduto da qualche onorevole “trombato” o in pensione.
Potrebbe verificarsi, con moltissima probabilità, l’ennesimo episodio della vicenda “enti inutili”.
Mi viene in mente, quindi, un detto famoso: “Senza soldi non si cantano nemmeno Messe”. Figuriamoci “Sviluppo e occupazione”.
Ed allora di cosa stiamo parlando?
Su che cosa stiamo litigando?
Non facciamo prenderci in giro e non facciamo il gioco dei soliti furbi e di chi pensa di fare demagogia su un argomento così serio ed importante.
Il Parco Nazionale delle Eolie, a mio avviso, è una grande opportunità di sviluppo (sicuramente non l’unica) ma, alla luce di tutto quello che sta succedendo, ritengo che sarebbe opportuno riparlare di Parco Nazionale delle Eolie quando ci saranno realmente le risorse finanziarie sufficienti, le idee molto chiare e quando il regolamento di gestione sarà accettabile e condiviso e quando le perimetrazioni coincideranno con il vigente nostro Piano Paesistico che già, a sufficienza, tutela e garantisce il nostro territorio, “Patrimonio dell’Umanità” dell’UNESCO.Lipari, 9 Luglio 2010-07-10
Saverio Merlino