Nei giorni scorsi il dott. Pino La Greca aveva inviato ai giornali on line una nota facente seguito ad un comunicato emesso dal signor Antonio Pinotti di Il cacciatore.com . Nella nota di La Greca che si può rileggere cliccando su questo link http://eolienews.blogspot.com/2010/11/parco-nazionale-delle-eolie-cacciatori.html venivano posti degli interrogativi che tiravano in ballo l'associazione "La Voce Eoliana"
Nella tarda serata di ieri è arrivata la risposta dell'avv. Angelo Pajno de "La Voce Eoliana" che pubblichiamo:
Caro Pino…ti scrivo!
Ho premesso in altre occasioni di non essere un particolare frequentatore dei blog, ma la consuetudine, oramai invalsa nelle abitudini della vita moderna, mi ha quasi costretto a consultarli quotidianamente e devo dire che la recente nota dell’amico Pino La Greca sulle “strane frequentazioni” (asseritamente tali) dell’Associazione “La Voce Eoliana” mi hanno lasciato a dir poco perplesso vista l’onestà intellettuale che da sempre riconosco a Pino pur non condividendone, talvolta, le posizioni :
- In democrazia ritengo vadano rispettate, e comunque adeguatamente valutate, le opinioni e le scelte di chi non la pensa esattamente come noi e non vedo pertanto nulla di scandaloso nella presa di posizione del Sig. Antonio Pinotti riguardo alla recente decisione del Consiglio Comunale sulla problematica del Parco. Diversamente opinando si cadrebbe inevitabilmente nel preconcetto, scivolando nella faziosità “a prescindere”. Esattamente l’opposto di quanto ho sempre asserito sino ad oggi essere necessario per un sereno confronto tra diverse “anime“ della popolazione; confronto sistematicamente glissato dai sostenitori della scelta pseudo ambientalista del Parco sulla opportunità del quale Ti invito a fare un semplice giro di orizzonte che non si limiti alle Cinque Terre, all’Arcipelago Toscano, a quello de La Maddalena, ma che spazi sino al parco nazionale dello Stelvio, ove buona parte della popolazione, sull’orlo oramai di una “crisi di nervi” per le ricadute scellerate dei vai limiti imposti, chiede a gran voce la revoca del decreto istitutivo o all’area protetta di Portofino, ove è stata richiesta la rideterminazione in minus della perimetrazione del parco.
- E’ pertanto originale che qualcuno, esterno alla nostra Associazione, voglia “indirizzare “la nostra attività sin quasi a chiederci conto di chi, pensandola come noi, ci appoggia in una lotta che sappiamo benissimo essere impari ma che siamo ben decisi a portare avanti anche, occorrendo, in sede di Giustizia Amministrativa.
- Vorrai pertanto prendere nota, caro Pino, che Antonio Pinotti (Corriere dell'Umbria e pubblicista del Cacciatore.com) ed Angelo Stango (Presidente del Partito Politico Caccia Ambiente), al Convegno (???!!!) sul Parco Nazionale delle Isole Eolie, organizzato dal Comune di Lipari nel luglio scorso, sono stati relatori indicati dall'Associazione Cacciatori Eoliani, rappresentata dal geom. Angelo Scafidi, anch'essa facente parte del cd “fronte comune del NO”, unitamente a La Voce Eoliana, Pantelleria Libera ed a una delegazione delle Egadi (cui non è stato consentito di intervenire visto che si è avuto fretta di smobilitare baracca e burattini un volta che “Sua Eccellenza” il ministro (con la “m” minuscola) si è accomiatata dopo aver ascoltato tutti gli esponenti dei “favorevoli” al parco); e ciò lo si può evincere facilmente sia dagli atti del convegno (basta richiederli al Comune di Lipari) sia dai vari comunicati postati sui blog locali.
- Non vedo quindi quale cordone ombelicale possa legare La Voce Eoliana ed il Partito Politico Caccia Ambiente se non quello di aver partecipato ad un convegno per esprimere le ragioni del NO al Parco, in maniera democratica e civile.
- Come (quasi) tutti, quel giorno, abbiamo avuto il piacere di conoscere il sig. Pinotti ed il dott. Stango instaurando con loro un semplice rapporto di cordiale amicizia senza alcuna altra pretesa o promessa futura; e ciò ci ha portato ad avere il piacere di postare alcuni articoli inerenti i parchi scritti dal sig. Pinotti, e allora?... Francamente, pur non essendo un cacciatore, non vedo il motivo della demonizzazione di tale categoria di soggetti la cui attività venatoria, invero oramai alquanto ridotta e criticata spesso a sproposito, risulta normata in maniera rigida e puntuale. Sul punto non mi è sembrato un bell’esercizio di democrazia quello cui si sono lasciati andare eminenti esponenti del PD locale – e mi riferisco all’amico e collega dott. Giuseppe Cincotta, che stimo e rispetto, che hanno auspicato l’allontanamento dalla nostra Associazione di tale categoria di cittadini, quasi fossero degli untori.
- Ma, per tornare al punto (il convegno di luglio) per quanto riguarda Wilderness Italia, l'Avv. Giancarlo D'Aniello è stato l'unico relatore indicato da La Voce Eoliana.
Wilderness Italia è un associazione ambientalista che si prefigge come fine la tutela ambientale in alternativa ai Parchi tradizionali, ispirandosi ad una gestione democratica del territorio tutelato e non si tratta, pertanto, di una associazione favorevole alla libera caccia. L'istituzione di aree wilderness era stata proposta come alternativa al Parco da La Voce Eoliana per una tutela del territorio democratica, dove la natura viene realmente protetta e tramandata alle future generazioni inalterata, senza tuttavia precludere alcune attività tradizionali, come la coltivazione secondo le esigenze locali (e non “filtrata” dall’ente parco), la raccolta dei frutti di bosco e della legna, la pesca o la stessa caccia rispettando delle regole ben precise.
- Se passiamo ad esaminare poi il comunicato stampa di Antonio Pinotti, che ha suscitato le Tue, fuorvianti, perplessità nello stesso si legge: “Abbiamo contribuito insieme al partito di Caccia Ambiente e Wilderness, veramente efficaci in questa occasione, a questo risultato”. Contribuire, nella lingua italiana significa “dare il proprio apporto”, “partecipare nella realizzazione di un qualcosa”, pertanto non si comprende di quale “vittoria” di Caccia Ambiente o di Wilderness Italia Tu stia parlando, caro Pino, se non in un’ottica che, se mi permetti, definirei “distorta” e pro domo tua; è innegabile l'apporto di Pinotti, Stango e D'Aniello, che hanno accettato di raggiungere Lipari dalle proprie residenze abituali (che non sono propriamente dietro l’angolo), senza chiedere – o pretendere - nulla in cambio, per sostenere gli interessi di tutti e per instaurare un valido contraddittorio con il fronte del SI che altrimenti sarebbe mancato.
- La vittoria del No al Parco è pertanto la vittoria della gente comune, del popolo eoliano, tenuto sempre fuori dai giochi di palazzo (si legga la nota postata da Roberto Sauerborn), La Voce Eoliana ha solo fornito un piccolo contributo per dar voce a chi non ne ha e per opporsi all'arroganza di chi pensa di poter fare, avendo ( o pensando di avere) il potere in mano, ciò che vuole.
- Scorrendo ancora la Tua nota leggo: “Quali rapporti intercorrono tra un’associazione che si dichiara “apolitica” e partiti politici pro-caccia ed associazioni pro-caccia? Chi sono gli interlocutori? Chi si siede al tavolo della discussione?” Caro Pino, rassicurati, La Voce Eoliana è e resterà una associazione apolitica e nessuno di noi aspira a sfruttare la “questione parco” per fini personali e/o future candidature; capisco che sia difficile prenderne atto per chi nutre al riguardo preconcette riserve mentali, ma Ti posso assicurare che si tratta di una associazione assolutamente libera dove chiunque ne condivida le iniziative può aderire mantenendo il proprio “credo” politico, ed in particolare rimangono inalterate le finalità che l'associazione si è preposta nel proprio statuto e nei propri comunicati stampa, senza contraddizioni, o impingimenti di comodo.
- Non comprendo quindi quali difficoltà Tu abbia a sederti ad un tavolo e discutere anche con le associazioni dei cacciatori, come d'altronde abbiamo sempre fatto noi, ascoltando tutti, senza emarginare nessuno. Non è mistero infatti che La Voce Eoliana è composta da svariate categorie di soggetti annoverando tra le nostre fila circa una ottantina di membri, e Ti assicuro che nessuno di costoro ha preconcetti verso la caccia; non è infatti sicuramente quest’ultima attività che scarica cemento in ogni angolo delle nostre isole, o che deturpa in maniera irreparabile le nostre campagne con discariche abusive e rottami di ogni genere.
- Vorrei ricordarTi, caro Pino, che, contrariamente ad altri, noi non ci siamo mai sottratti al confronto e li abbiamo sempre affrontati (in quelle rare occasioni in cui ciò è stato possibile) anche partendo da posizioni svantaggiate, senza timore di controdedurre ai presunti soloni dell’ambientalismo di circostanza.
- Se da un lato corrisponde a verità che degli oltre 4500 cittadini firmatari della petizione popolare (4.055 quelli le cui firme sono contenute nelle copie inviate ai vari enti, visto che la gente ha continuato a firmare anche successivamente a tale inoltro) contro l'istituzione del Parco non tutti sono favorevoli alla caccia, dall'altro è altrettanto vero che 4500 firme di cittadini maggiorenni, residenti nel Comune di Lipari non rappresentano una “minoranza della popolazione”, come in maniera fuorviante si è, da taluno, voluto far credere, bensì oltre il 70% del corpo elettorale che ha preso parte alle ultime elezioni comunali; il che, tradotto, significa la “maggioranza della popolazione”. E’ bene che qualcuno se ne faccia una ragione, caro Pino.
Con rinnovata stima,
Associazione La Voce Eoliana
Il presidente
Avv. Angelo Pajno