Un paio di giorni fa ho letto un comunicato stampa de “Il cacciatore.com” a firma del sig. Antonio Pinotti, nel quale esplicitamente si afferma:
Il Consiglio Comunale di Lipari il 16 novembre u.s. ha detto no all’istituzione del Parco. Abbiamo contribuito insieme al partito di Caccia Ambiente e Wilderness, veramente efficaci in questa occasione, a questo risultato.
Quindi non hanno vinto i consiglieri comunali contrari al Parco o il comitato “La Voce Eoliana”, ma il cacciatore.Com, il Partito Caccia Ambiente e l’associazione ambientalista “Wilderness”.
Le affermazioni contenute nel comunicato mi hanno sorpreso anche alla luce delle numerose dichiarazioni scritte e dette dal presidente della “Voce Eoliana” Angelo Paino; appena il 26 giugno scorso in un comunicato stampa si poteva leggere che: (…) La Voce Eoliana non è un associazione politica, è composta prevalentemente da giovani, alcuni di loro anche laureati e stimati professionisti e non da speculatori edilizi, portatori di interessi o opportunisti a caccia di consensi elettorali, nessuno ricopre attualmente cariche politiche, né aspira a ricoprire in futuro la carica di assessore o di sindaco, in nessuno schieramento politico, tutti siamo accomunati da un unica idea: NO AL PARCO ed a chi vuole cambiare il nostro modo di vivere, le nostre tradizioni e ci vuole imprigionare nelle nostre isole.
Questo è uno dei primi punti che si debbono chiarire se si vuole realmente avviare un dialogo con il territorio, con le comunità, con le forze politiche presenti in consiglio comunale, con le tanto vituperate associazioni ambientaliste.
Quali rapporti intercorrono tra un’associazione che si dichiara “apolitica” e partiti politici pro-caccia ed associazioni pro-caccia? Chi sono gli interlocutori? Chi si siede al tavolo della discussione?
Il comunicato prosegue dichiarando “Il Ministro Prestigiacomo è stato contrastato con le carte e non con gli slogan. Dei piccoli Davide contro Golia. La spinta di tante persone e giovani di Lipari è stata però la vera molla che ha determinato le scelte che in tanti si prefiggevano.”
Ulteriori affermazioni ed ulteriori domande.
Ma gli eoliani non si prefiggevano di non aggiungere vincoli a vincoli? Non ci si opponeva a chi “vuole cambiare il nostro modo di vivere, le nostre tradizioni e ci vuole imprigionare nelle nostre isole.”
Dalle affermazioni contenute nel comunicato stampa sembra che si sia detto una cosa per mascherarne un’altra? Niente parco perché vogliamo continuare a cacciare.
Ancora il 15 ottobre u.s. La Voce Eoliana, dichiara: (….) L’associazione si pone come fine proprio quello di opporsi a questi carrozzoni politici, che hanno come fine solo quello di creare ulteriori poltrone e vincoli a danno dei cittadini, dove la tutela ambientale assume solo valore marginale, dove gli interessi che vi orbitano sono ben altri. Basta infatti prendere conoscenza di quanto stabilito dalla legge – quadro sui parchi e le aree protette, la 394/91 (da più parti oramai considerata obsoleta ed anacronistica tanto che ne è stata proposta una radicale rivisitazione) per rendersi conto della mannaia che andrebbe ad abbattersi sul nostro territorio senza alcun pratico vantaggio per l’ambiente. E quindi noi gridiamo forte NO AL PARCO NAZIONALE DELLE ISOLE EOLIE SI ALLA EFFETTIVA E NON IPOCRITA TUTELA DEL TERRITORIO mediante la realizzazione di tutta una serie di infrastrutture ed interventi concreti e non meramente demagogici ed inutili.
Cari amici se la discussione all’interno della nostra comunità è quella di affrontare la reale tutela del nostro territorio, la difesa delle coste, il regime dei torrenti, una reale protezione del territorio dagli incendi, dagli speculatori credo che anche chi, come me, è favorevole al parco è pronto al confronto, ma se il problema è soltanto quello di garantire la caccia sul nostro territorio allora la discussione cambia, come credo che buona parte dei firmatari la petizione non sia certamente favorevole alla caccia, ma alla tutela dell’ambiente, che dal mio punto di vista sono cose ben diverse.
Proseguiamo ancora nella lettura: Adesso il Ministro potrebbe (ma i pareri sono contrastanti), andare comunque avanti. Ma mettersi contro una delibera del Consiglio Comunale, sarebbe una cosa ingiusta ed inopportuna.
Credo molto seriamente che con l’attuale andazzo del governo Berlusconi non ci sia molto spazio per la discussione, molto probabilmente dopo il 14 dicembre calerà il sipario e per quello che mi auguro dopo non credo che rivedremo la Prestigiacomo quale ministro dell’Ambiente, tuttavia, se la nostra comunità ritiene opportuno sarà sempre il caso di parlare di Parco Si o Parco No ed a quali condizioni per non farci trovare impreparati, ma questo è un altro discorso che esula dall’odierna riflessione.
Quello che adesso attendo è un chiarimento dall’amico Angelo Paino sulle questioni poste innanzi, con cordiali saluti.
Lipari 22 novembre 2010
Giuseppe La Greca
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