Riceviamo dal dottor Pino La Greca una nota indirizzata al presidente de "La Voce eoliana" , avvocato Angelo Pajno:
Caro Angelo,
ti rispondo con altrettanta franchezza, evitando polemiche, ma semplicemente per farti comprendere la mia assoluta chiarezza di intenti.
Innanzitutto io parlo e scrivo a titolo personale quindi non debbo risponde né di partiti né di altre associazioni presenti nel nostro territorio che esprimono legittimamente le loro posizioni, giuste o sbagliate che siano, con i loro rappresentanti democraticamente eletti.
Ritengo che il metodo del confronto sia l’unico, il migliore, per dialogare sui grandi problemi che affliggono la nostra comunità. La mia esperienza politica, (quale assessore del Comune di Lipari e segretario di un partito politico, i DS), mi ha consentito di sedermi sempre a discutere con tutti nella chiarezza delle posizioni e la tua nota chiarisce i vari rapporti che intercorrono all’interno dello schieramento che possiamo definire “no al parco”.
Il mio impegno per la tutela del nostro ambiente viene da lontano, da anni e anni di lotte, da assessore ho contribuito all’ottenimento del titolo di “Patrimonio dell’Umanità” (1998/2000) ed ho assunto decisioni anche contro la “maggioranza del corpo elettorale” come nel caso della elisuperfice di Lipari centro (1998) collocata dietro l’ospedale mentre altri la volevano a Quattropani; una scelta apparentemente impopolare ma che a distanza di anni si è rivelata quella giusta in grado di salvare vite umane; da segretario politico mi sono battuto contro l’aviosuperficie di poggio dei funghi (2001), il porto di Unci (2004), il megaporto di Lipari (2006), tanto per fare alcuni nomi: alcune battaglie vinte, altre in corsa, anche con spese per ricorsi al TA.R., ecc., ecc., mentre altri pontificavano nei bar ed agli angoli delle strade (naturalmente non parlo della Voce Eoliana, nata nel corso del 2010).
Sono convinto che sedersi intorno ad un tavolo per affrontare la questione Parco sia la migliore soluzione anche perché ritengo che presto a tardi si tornerà a parlare del parco e della sua istituzione e la nostra comunità deve avere tutte le alternative pronte; ritengo il semplice “no” un errore politico se non accompagnato da un “si condizionato”. Ritengo che da avvocato tu meglio di me sai che bisogna avere sempre delle alternative al semplice diniego.
Se vogliamo sederci ad un tavolo per analizzare concretamente questa strada, proporre dei seri aggiustamenti alle proposte del Ministero e dell’assessorato T. A., io sono disponibile e pronto e nei prossimi giorni ti fornirò le mie osservazioni al Parco (sono oltre 15 pagine e non voglio intasare i siti internet) mentre ritengo inutile sedersi intorno ad un tavolo semplicemente per ribadire un semplice “no”.
Con altrettanta stima
Pino La Greca
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