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mercoledì 3 agosto 2011

Sport, politica e arte in chiesa dal prete marinaio. Don Lio "Bisogna uscire dalla sacrestia e stare in mezzo alla gente''

Vacanze e fede? Un binomio possibile a Panarea e Vulcano grazie a don Lio Raffaele, il prete che fa la spola da un'isola all'altra e riempie le Chiese anche d'estate. Fino a qualche tempo fa si spostava in motoscafo - una consuetudine che gli era valsa la fama di 'prete marinaio' - ora invece preferisce l'aliscafo. 
“Quando una persona ha un cammino di fede non lo dimentica - spiega don Lio a Ign, testata online del Gruppo Adnkronos - perché Dio non va in vacanza, è un'esigenza del cuore”. Le sue messe sono frequentate sia dalla gente del posto sia dai numerosi turisti che affollano le isole Eolie nei mesi estivi. “Ci sono anche molti personaggi noti - sottolinea - come il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo e la principessa Alessandra Borghese. L'anno scorso c'era anche il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini”.
Molti poi i calciatori: da Dainelli del Genoa, a Zauri e Parisi fino al portiere della Juventus Storari, che recentemente ha fatto battezzare proprio da padre Lio il figlio.
Il parroco, aiutato da una schiera di “collaboratori laici che hanno deciso di dedicare parte del loro tempo alle attività della parrocchia”, è promotore di varie iniziative che hanno l'obiettivo di far crescere la fede nella comunità, tra queste il 'Premio solidarietà' e la festa di San Pietro, il cui momento clou è “la processione al mare - spiega - con le barche che la seguono”.
Don Lio negli ultimi tempi ha rinunciato al motoscafo per i suoi spostamenti tra le isole. “Preferisco l’aliscafo, è più pratico”, dice. Ma restano celebri le sue imprese, come quella del 2009 quando si mise alla guida del motoscafo per accompagnare a Lipari dieci persone rimaste bloccate a Vulcano perché l’aliscafo non partiva a causa del maltempo.
“Un sacerdote - spiega il parroco di Panarea e Vulcano - per avvicinare gli altri alla fede deve uscire dalla sacrestia e stare in mezzo alla gente, deve fermarsi e parlare con le persone”. “Lo faceva Gesù - aggiunge - non padre Lio”. Un'attenzione particolare il sacerdote la dedica poi ai giovani. “Sono difficili da avvicinare. Bisogna stare in mezzo a loro e aiutarli a scoprire la fede in un mondo in cui si parla di tutto tranne che di Dio. E' faticoso, a Lipari come a Milano, ma noi - conclude - dobbiamo provarci”.

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