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giovedì 29 marzo 2012

"Lettere amorose"..... al comune di Lipari (di Lino Natoli)

Riceviamo e pubblichiamo:
Siccome la pubblica amministrazione deve rinnovarsi, e siccome lo fa con esasperante lentezza, al Comune di Lipari hanno deciso che è ora di rompere gli indugi.
Sempre più frequentemente, infatti, sui vari siti d'informazione locale è possibile leggere le comunicazioni che intercorrono fra i diversi uffici, talvolta persino tra uffici dello stesso settore. Ormai non si parlano più: si scrivono. Il dirigente al funzionario, il funzionario all'impiegato e così via, in un vortice di scambi epistolari che non sempre, anche l'appassionato lettore, riesce a seguire. Un rincorrersi di avvertimenti, ammonimenti, giustificazioni e rassicurazioni che riprendono la nobile tradizione del romanzo epistolare. Come non scorgere la solida formazione letteraria che sta alle fondamenta di questi comportamenti? Vengono alla mente i grandi capolavori di questo particolare ed affascinante genere narrativo: non solo Ovidio e le sue lettere d'amore, ma Le lettere amorose di due nobilissimi intelletti di Alvisio Pasqualigo, La nuova Eloise di Rousseau, Le relazioni pericolose di De Laclos, Le ultime lettere di Jacopo Ortis di Foscolo, la Lettera di una novizia di Piovene, I dolori del giovane Werther di Goethe, e molti altri esempi ancora il lettore potrebbe citare. Tutta questa corrispondenza poi, infranto il tenue velo di pudore che ricopre il sentimento, diventa pubblica: si offre al cittadino perché apprenda e giudichi. E tuttavia, nel sentimento può celarsi anche la malizia. Non sempre, infatti, questo profluvio di corrispondenza è fatto in esclusivo omaggio alla trasparenza. Può prevalere, tanto per dire, l'accortezza, il voler mettere le carte a posto, il chiarire le reciproche responsabilità, il dichiarare la propria estraneità in maniera pubblica, in modo che poi nessuno possa dubitare che io non c'entro. Infatti l'avevo scritto, anzi, te l'avevo scritto. Ed io ti ho risposto, dunque sono a posto.
Il dipanarsi dell'emozione, che attraversa uffici, pratiche, faldoni non scuote l'amministratore che silente assiste, forse nascondendo la sua commozione. Destinatario sconosciuto, si restituisca la lettera al mittente.
Lino Natoli

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