Mi pare sia il momento che questa campagna elettorale senza passione esca dalle segrete stanze in cui si ordiscono "trame" inconfessabili per raggiungere anche coloro i quali posseggono la libertà di votare per convinzione oltre che per convenienza.
Il voto libero, a Lipari, è sottovalutato e bistrattato. Esiste, ma pochi lo corteggiano, preferendo, i più, fare mercimonio piuttosto che proporre idee e programmi chiari e coraggiosi, e su questi sottoporsi al giudizio dell'elettorato.
Ma è, senz'altro, anche la cittadinanza ad alimentare il "metodo", a non desiderare di essere davvero partecipe, informata e consapevole, assuefatta e piegata ad un modo radicato di fare politica e di proporsi.
Dunque, se è vero come è vero che non si può cambiare il "popolo", spero nel "miracolo" di vedere gli "eletti" dimostrarsi illuminati, come richiesto dalla difficile situazione e dalla necessità che la classe dirigente ritrovi la responsabilità che le compete.
Come ho già scritto, non mi aspetto rivoluzioni dall'esito di queste elezioni: non esistono le premesse sociali perchè ciò avvenga.
Chiunque vinca, tra i candidati alla poltrona più ambita, non credo (ammesso che lo voglia) riuscirà a scardinare facilmente la subcultura politica e sociale che ammorba il paese, ma spero almeno abbia il buonsenso e la forza di imporre, una volta al potere, un freno alle brame di fazione a vantaggio delle necessità collettive; che sia capace, insomma, di diventare sindaco di tutti, provando a ricucire un tessuto sociale lacerato da troppo arbitrio e parzialità.
In mancanza di grandi speranze, mi accontenterei...
CORDIALMENTE
LUCA CHIOFALO
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