Le
Segreterie Regionali CGIL FP, CISL FP e UIL FPL – in una nota congiunta -
esprimono profonda preoccupazione, soprattutto alla luce delle recenti
pronunzie della Corte dei Conti sui processi di stabilizzazione del personale
precario nelle pubbliche amministrazioni e le motivazioni addotte
nell’impugnativa del Commissario dello Stato ai disegni di legge elaborati dal
Governo e dalla classe politica siciliana, che aggravano un quadro normativo
già fortemente complesso ed allarmano i lavoratori precari che garantiscono
servizi fondamentali ai cittadini.
Durante
il sit-in di protesta una delegazione delle rappresentanze sindacali è stata ricevuta
dal Prefetto di Messina, Francesco Alecci, al quale è stato consegnato un
documento con il quale i sindacati e i lavoratori precari:
- Rivendicano una riorganizzazione della pubblica amministrazione in
Sicilia, scevra da sperperi e, attraverso il pieno apporto professionale del
personale precario utilizzato, tesa unicamente a garantire ed ampliare i
servizi da offrire ai cittadini;
- Ritengono che gli errori, i ritardi e le omesse applicazioni di
precedenti normative, perpetrati negli anni dalla classe politica siciliana,
non possono e non debbano ricadere sulle spalle dei lavoratori e delle loro
famiglie, che
da oltre vent’anni sono impegnati in posizioni di lavoro strategici delle
amministrazioni, ed oggi posti a serio rischio.
- Considerano discriminatoria ed iniqua l’esclusione dai processi di stabilizzazione di questi lavoratori
rispetto ai processi analoghi avviati e conclusi positivamente sia in campo
nazionale che regionale.
- Auspicano un percorso, in tempi certi, orientato alla
stabilizzazione di questi lavoratori, integrato in un processo di
razionalizzazione e valorizzazione generale delle risorse umane all'interno
delle amministrazioni pubbliche.
- Chiedono risposte concrete, non ulteriori proroghe ed illusori tentativi di
mitici percorsi di stabilizzazione, operate dal Governo regionale e dalla
classe politica siciliana, ma interventi che regolarizzino concretamente la condizione di lavoro di questi precari
ultraventennali.
- Reputano indispensabile una sinergia
d’intenti e di risorse da parte del Governo Centrale, del Governo Regionale e
delle stesse Amministrazioni Locali al fine di porre realmente fine alla
ventennale vertenza del precariato in Sicilia;
- Non chiedono
risorse aggiuntive alla finanza
pubblica, nella considerazione che non si tratta di nuove assunzioni, ma una soluzione condivisa con il
governo regionale al fine di poter continuare a rendere i servizi essenziali ai
cittadini.
- Non vogliono immaginare uno scenario in cui, da una parte, questi
lavoratori vengano estromessi dal posto di lavoro, e dall’altra parte, gli Enti
si trovino nella impossibilità di continuare a garantire i servizi ai
cittadini.
- Chiedono a S.E. il Prefetto che si faccia latore del documento allegato al
Presidente del Consiglio dei Ministri ed al Ministro del Lavoro, affinché
possano rimuovere gli ostacoli e gli impedimenti di legge alle procedure di
stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione in Sicilia, anche con disposizioni derogatorie rispetto alle normali procedure di
assunzione, tenendo conto della loro
specificità giuridica, lavorativa e sociale.
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