La
campagna per le amministrative è appena conclusa ed è ormai tempo di passare
oltre, ma vorrei esprimere alcune considerazioni. Le prime riguardano i toni
della campagna stessa; se a qualcuno è apparsa priva di passione, a mio modesto
avviso ha invece recuperato i pregi di un confronto sereno, pur se con qualche
eccezione, che agevola la valutazione dei contenuti piuttosto che quella della
potenza vocale o della capacità di elaborare insulti; certamente, la vicenda
poco edificante del voto fotografato nella cabina da un elettore – sulla quale
intendo andare a fondo – rivela la persistenza di fenomeni illegali e
anti-democratici dei quali, purtroppo, si fa fatica a liberarsi, persino in una
piccola comunità come quella eoliana.
In
merito ai risultati, va detto che in un paese certamente non incline a un voto
“di sinistra”, la nostra lista – che contava appena 15 candidati, la maggior
parte dei quali alla prima esperienza elettorale – ha superato il quorum minimo,
raggiungendo il 5.31%: anche se in parecchi abbiamo creduto o sperato in
qualcosa di più, si tratta di un dato certamente soddisfacente, che ci ha garantito
una presenza in consiglio comunale e ci sprona a un impegno sempre maggiore, coerente
con il nostro programma e rivolto in particolare alle comunità delle isole
periferiche, ai temi del lavoro, dell’ambiente, della partecipazione, dei
diritti sociali e di quelli civili – sempre più spesso calpestati da uno stato
e da una regione indifferenti ai problemi insulari – e della qualità della nostra
vita. Da questi punti deve ripartire La Sinistra, senza gli indugi che hanno forse rallentato
la fase iniziale della nostra esperienza, per rafforzare il suo ruolo quale
punto di riferimento critico e lucido, fatto di onestà intellettuale ma anche
di chiarezza di metodo e di una visione a lungo termine, che ritengo abbia
costituito il tratto distintivo più evidente della nostra proposta politica. E
dobbiamo ripartire innanzitutto dai nostri errori, perché gli errori sono
inevitabili, cercando di essere più incisivi e determinati laddove – soprattutto
per problemi di tempo o di organizzazione – non abbiamo saputo comunicare in
maniera nitida i contorni delle Eolie che volevamo, e che vogliamo.
Al
nuovo sindaco e alla sua giunta, supportati da una larga maggioranza consiliare,
rivolgo auguri sinceri; il nostro supporto costruttivo non mancherà di fronte a
proposte e a progetti che mirano a un reale miglioramento della vita del paese,
pur nel rispetto del ruolo che l’elettorato ci ha assegnato e che ci colloca in
posizione minoritaria, al di fuori della compagine amministrativa.
Ringrazio
coloro che mi hanno accordato la loro fiducia come candidato a sindaco, nella
consapevolezza che una vittoria era al di là delle plausibili aspettative; considero
questi voti, più trasversali rispetto a quelli conseguiti dalla lista, un
riconoscimento alla sostenibilità e alla lungimiranza delle nostre proposte, ma
anche al linguaggio e al metodo con il quale le abbiamo illustrate alla comunità.
Per questo motivo mi ritengo onorato dal consenso di più di quattrocento
elettori: forse un piccolo numero, ma sicuramente un’espressione di una reale
esigenza di innovazione, e dunque una grande sfida, che sarebbe stolto ignorare
o trascurare; in ogni caso, un risultato impensabile senza la qualità – umana e
politica – della squadra di assessori designati e di candidati al consiglio, di
coloro che hanno “messo la faccia” in un progetto coraggioso, solido, ma
accompagnato anche da una nota di poesia, che non guasta, perché la politica
può essere molto meno arida di quanto spesso appaia. Un ultimo pensiero va al
formidabile gruppo che ha saputo colorare di simpatia e di entusiasmo una
campagna elettorale imperniata sul rispetto verso le posizioni altrui e
sull’amore per la verità: giovani come Sara, Rosellina, Francesca, Chiara,
Consuelo, Denise, Matteo, Michelangelo, e gli altri, donne e gli uomini di ogni
età, che hanno messo a disposizione generosamente il loro tempo, le loro idee,
la loro contagiosa fiducia; non troverò
mai parole sufficienti per dichiarare la gratitudine e l’orgoglio di avere dato
voce alla loro speranza, condivisa, di una Lipari diversa e migliore.
Pietro
Lo Cascio
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