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mercoledì 16 ottobre 2013

Penisoletta del Purgatorio e faro. Giacomantonio risponde alla nota di Roux

Nella giornata di ieri, con sorpresa, abbiamo assistito al montaggio e posizionamento di un faro nella zona adiacente all’immobile in uso alla Lipari Porto S.p.A  (ex biglietteria aliscafi) sulla “Penisoletta del Purgatorio” a Marina Corta. Prescindendo, per un attimo, dall’impatto ambientale sulla quale ritorneremo con numeri più sostanziosi di cittadini dissenzienti, ci poniamo il problema dell’inquinamento luminoso che tale struttura possa esercitare su una delle piazze più belle del mediterraneo. Ci si chiede: L’amministrazione Comunale è stata messa al corrente del posizionamento del manufatto? Non si poteva posizionare il faro al posto o accanto al precedente in modo da nasconderlo alla vista panoramica dalla piazza? Poiché il faro presenta una visibilità luminosa circolare, la piazza sarà  inondata, ad intermittenza, da fasci luminosi? Che fine farà il vecchio faro? Da fonti non ufficiali apprendiamo che il posizionamento del faro in oggetto è temporaneo (un mese, un anno,  dieci anni?) ma pratica insegna che le cose temporanee, specie alle Eolie, spesso diventano eterne. Ci scusiamo a priori per la sfiducia ma desidereremmo che Codesta Amministrazione spiegasse, direttamente e pubblicamente, ai cittadini , le motivazione della scelta del luogo ove il faro è stato posizionato, infliggendo un ulteriore schiaffo ambientale alla già vituperata Piazza Ugo di S.Onofrio. Si pregano le Associazioni ambientaliste presenti sul territorio e l’amministrazione Comunale di prendere atto dello stato dei fatti ed agire, a tutela dell’ambiente,  secondo necessità. Sicuri di una Sua sollecita risposta, cogliamo l’occasione per porgere cordiali saluti.
 Piero Roux

LA RISPOSTA DEL PORTAVOCE GIACOMANTONIO
Qualche giorno fa sui giornali on line delle nostre isole è apparsa questa nota di Piero Roux collegata ad un discorso più ampio che riguarda il degrado che caratterizza tutta la penisoletta del Purgatorio e gli interventi per lo meno discutibili riguardanti la ex Capitaneria di Porto a sinistra di chi guarda la chiesetta dei SS: Cosma e Damiano. Sugli interventi di manutenzione che hanno modificato profondamente le strutture della penisoletta è intervenuto, sempre sui giornali on line, con un contributo puntuale e magistrale il dott. Pino La Greca, giovane e valente storico e ricercatore delle vicende delle nostre isole. Ed a quel contributo rimando. Per quanto riguarda invece il faro che improvvisamente è venuto ad accrescere i problemi della nostra penisoletta farò riferimento alla nota che sempre il dott. La Greca ha preparato per conto del Sindaco Marco Giorgianni.
Su Sua indicazione – scrive La Greca al Sindaco - ho avviato una ricerca in merito ai possibili lavori di manutenzione straordinaria per accedere ai locali ove è collocato il fanale di Marina Corta.
Preliminarmente La informo che il fanale è stato collocato nel corso del 1928 da parte delle autorità Marittime dopo le dovute autorizzazione da parte della Curia Vescovile di Lipari, proprietaria degli immobili, sui quali insiste il suddetto fanale.
La vicenda attuale prende l’avvio nel corso dell’anno 2011, precisamente con una nota da parte dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Lipari datata 01 marzo, indirizzata al Comando Zona Fari della Sicilia di Messina, all’Agenzia del Demanio, alla Sovrintendenza di Messina, segnalando che a seguito di un sopralluogo era risultato che:  “una delle pareti portanti costituenti il fabbricato sottostante il segnalamento versa in condizioni di precarietà statica. Detta precarietà è dovuta all’eccesso di erosione degli elementi costituenti una prete. L’architrave ligneo posto all’ingresso del locale è inesistente ed in loco dello stesso fu posizionato un elemento tipo “puntale” anch’esso corroso dalla salsedine e dal tempo.
La nota concludeva proponendo: considerata l’importanza dell’aspetto tecnico legato alla sicurezza della navigazione, rappresentato dal regolare funzionamento del segnalamento luminoso, (…) necessario ed urgente doversi attivare fattivamente sotto la guida di personale tecnico qualificato all’esecuzione di lavori di messa in sicurezza della struttura” per non incorrere nel crollo della struttura e nella perdita del segnalamento.
Alla nota dell’Ufficio Circondariale riscontrava la Sovrintendenza di Messina in data 22 marzo 2011, che comunica agli Enti in indirizzo (Comune, Curia e Parrocchia) che: “gli enti pubblici hanno l’obbligo di garantire la sicurezza e la conservazione dei beni culturali di loro appartenenza”.
La nota proseguiva esortando gli enti in indirizzo: “ad attivarsi secondo le rispettive competenze al fine di intervenire effettuando gli interventi urgenti provvisori, indispensabili per evitare danni al bene tutelato ed alla pubblica e privata incolumità, conformante alle indicazioni che gli altri enti in indirizzo riterranno opportune in fase di sopralluogo, dandone comunicazione alla scrivente, giusto art. 27 del D.L. n. 62 del 26.03.2008, inviando successivamente a questa Soprintendenza il progetto degli interventi definitivi per le necessarie autorizzazioni. La scrivente è disponibile ad eseguire un sopralluogo da concordare per le vie brevi”.
Il sindaco pro tempore in data 26 aprile 2011 con ordinanza n. 16, alla luce di sopralluogo effettuato il 14 aprile, dal dirigente del 3° settore, da funzionari del Comando di mari Fari, dal Genio Civile oo.mm. di Messina e dal Parroco della Parrocchia di San Giuseppe, ordinava l’interdizione delle aree sottoposte alla minaccia di crollo dell’edificio attiguo alla chiesa  dei SS. Costa e Damiano.
Nessun ulteriore atto è posto in essere dall’amministrazione del tempo almeno per quanto di mia conoscenza ed in base ai documenti di cui sono in possesso.
In data 3 maggio 2011, con ordinanza n. 09 anche l’Ufficio Circondariale Marittimo di Lipari rendeva noto che l’area demaniale marittima adiacente alla Chiesa di SS. Cosma e Damiano era interdetta al transito, alla sosta e a qualsiasi altra attività che prevedeva la permanenza nell’area.
Nessuna amministrazione, tuttavia, si è attivata per come indicato dalla sovrintendenza di Messina.
Alla luce delle segnalazioni pervenute nei giorni scorsi da un cittadino e della interrogazione del consigliere Lo Cascio, dopo alcuni colloqui preliminari tenutesi con il Parroco della Parrocchia e con l’Associazione S.S. Cosma e Damiano, ed alla luce della disponibilità di una impresa edile di eseguire i lavori de quo, lo scrivente ritiene di poter suggerire:
a)   l’individuazione di uno o più tecnici dell’Ente, che procedano ad un nuovo sopralluogo nell’area interdetta, unitamente ai soggetti coinvolti (Associazione SS. Cosma e Damiano, ditta esecutrice, Parroco Parrocchia, lo scrivente), per verificare lo stato dei luoghi a distanza di tre anni dalla chiusura;
b)   predisposizione di un progetto che preveda gli interventi urgenti provvisori, indispensabili per accedere all’impianto di illuminazione del faro, a cura dei tecnici del Comune, secondo le indicazioni della Sovrintendenza , giusto art. 27 del D.L. n. 62 del 26.03.2008, per le necessarie autorizzazioni;
c)   predisposizione degli atti (cantiere, piano di sicurezza) a cura dei tecnici del Comune;
d)   esecuzione lavori da parte della ditta, fornitrice a titolo gratuito dei lavori e dei materiale, a favore della Parrocchia di SS. Cosma e Damiano, proprietaria degli immobili;
e)   ripristino delle condizioni di normalità per accedere al fanale luminoso e contestuale richiesta di rimozione del faro sostitutivo collocato sulla banchina lato sud di Marina Corta.

La nota si conclude con la proposta  formalizzare un progetto di più ampio respiro dell’intera area della Penisola del Purgatorio (Ufficio Circondariale Marittimo di Lipari, Lipari Porti S.p.A., Associazione SS. Cosma e Damiano, Parrocchia, Sovrintendenza, Comune di Lipari).

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