Nella giornata di ieri, con sorpresa, abbiamo
assistito al montaggio e posizionamento di un faro nella zona adiacente
all’immobile in uso alla Lipari Porto S.p.A (ex biglietteria aliscafi)
sulla “Penisoletta del Purgatorio” a Marina Corta. Prescindendo, per un attimo,
dall’impatto ambientale sulla quale ritorneremo con numeri più sostanziosi di
cittadini dissenzienti, ci poniamo il problema dell’inquinamento luminoso che
tale struttura possa esercitare su una delle piazze più belle del mediterraneo.
Ci si chiede: L’amministrazione Comunale è stata messa al corrente del
posizionamento del manufatto? Non si poteva posizionare il faro al posto o
accanto al precedente in modo da nasconderlo alla vista panoramica dalla piazza?
Poiché il faro presenta una visibilità luminosa circolare, la piazza sarà
inondata, ad intermittenza, da fasci luminosi? Che fine farà il vecchio faro?
Da fonti non ufficiali apprendiamo che il posizionamento del faro in oggetto è
temporaneo (un mese, un anno, dieci anni?) ma pratica insegna che le cose
temporanee, specie alle Eolie, spesso diventano eterne. Ci scusiamo a priori
per la sfiducia ma desidereremmo che Codesta Amministrazione spiegasse,
direttamente e pubblicamente, ai cittadini , le motivazione della scelta del
luogo ove il faro è stato posizionato, infliggendo un ulteriore schiaffo
ambientale alla già vituperata Piazza Ugo di S.Onofrio. Si pregano le
Associazioni ambientaliste presenti sul territorio e l’amministrazione Comunale
di prendere atto dello stato dei fatti ed agire, a tutela dell’ambiente,
secondo necessità. Sicuri di una Sua sollecita risposta, cogliamo l’occasione
per porgere cordiali saluti.
Piero
Roux
LA RISPOSTA DEL PORTAVOCE GIACOMANTONIO
Qualche giorno fa sui giornali on line delle nostre
isole è apparsa questa nota di Piero Roux collegata ad un discorso più ampio
che riguarda il degrado che caratterizza tutta la penisoletta del Purgatorio e
gli interventi per lo meno discutibili riguardanti la ex Capitaneria di Porto a
sinistra di chi guarda la chiesetta dei SS: Cosma e Damiano. Sugli interventi
di manutenzione che hanno modificato profondamente le strutture della
penisoletta è intervenuto, sempre sui giornali on line, con un contributo
puntuale e magistrale il dott. Pino La Greca, giovane e valente storico e
ricercatore delle vicende delle nostre isole. Ed a quel contributo rimando. Per
quanto riguarda invece il faro che improvvisamente è venuto ad accrescere i
problemi della nostra penisoletta farò riferimento alla nota che sempre il
dott. La Greca ha preparato per conto del Sindaco Marco Giorgianni.
“Su
Sua indicazione – scrive La Greca al Sindaco - ho avviato una ricerca in merito
ai possibili lavori di manutenzione straordinaria per accedere ai locali ove è
collocato il fanale di Marina Corta.
Preliminarmente La informo che il
fanale è stato collocato nel corso del 1928 da parte delle autorità Marittime
dopo le dovute autorizzazione da parte della Curia Vescovile di Lipari,
proprietaria degli immobili, sui quali insiste il suddetto fanale.
La vicenda attuale prende l’avvio
nel corso dell’anno 2011, precisamente con una nota da parte dell’Ufficio
Circondariale Marittimo di Lipari datata 01 marzo, indirizzata al Comando Zona
Fari della Sicilia di Messina, all’Agenzia del Demanio, alla Sovrintendenza di
Messina, segnalando che a seguito di un sopralluogo era risultato che: “una
delle pareti portanti costituenti il fabbricato sottostante il segnalamento
versa in condizioni di precarietà statica. Detta precarietà è dovuta
all’eccesso di erosione degli elementi costituenti una prete. L’architrave
ligneo posto all’ingresso del locale è inesistente ed in loco dello stesso fu
posizionato un elemento tipo “puntale” anch’esso corroso dalla salsedine e dal
tempo.
La nota concludeva proponendo: considerata l’importanza dell’aspetto
tecnico legato alla sicurezza della navigazione, rappresentato dal regolare
funzionamento del segnalamento luminoso, (…) necessario ed urgente doversi
attivare fattivamente sotto la guida di personale tecnico qualificato
all’esecuzione di lavori di messa in sicurezza della struttura” per non
incorrere nel crollo della struttura e nella perdita del segnalamento.
Alla nota dell’Ufficio Circondariale
riscontrava la Sovrintendenza di Messina in data 22 marzo 2011, che comunica
agli Enti in indirizzo (Comune, Curia e Parrocchia) che: “gli enti pubblici hanno l’obbligo di garantire la sicurezza e la
conservazione dei beni culturali di loro appartenenza”.
La nota proseguiva esortando gli
enti in indirizzo: “ad attivarsi secondo
le rispettive competenze al fine di intervenire effettuando gli interventi
urgenti provvisori, indispensabili per evitare danni al bene tutelato ed alla
pubblica e privata incolumità, conformante alle indicazioni che gli altri enti
in indirizzo riterranno opportune in fase di sopralluogo, dandone comunicazione
alla scrivente, giusto art. 27 del D.L. n. 62 del 26.03.2008, inviando
successivamente a questa Soprintendenza il progetto degli interventi definitivi
per le necessarie autorizzazioni. La scrivente è disponibile ad eseguire un
sopralluogo da concordare per le vie brevi”.
Il
sindaco pro tempore in data 26 aprile 2011 con ordinanza n. 16, alla luce di
sopralluogo effettuato il 14 aprile, dal dirigente del 3° settore, da
funzionari del Comando di mari Fari, dal Genio Civile oo.mm. di Messina e dal
Parroco della Parrocchia di San Giuseppe, ordinava l’interdizione delle aree
sottoposte alla minaccia di crollo dell’edificio attiguo alla chiesa dei SS. Costa e Damiano.
Nessun
ulteriore atto è posto in essere dall’amministrazione del tempo almeno per
quanto di mia conoscenza ed in base ai documenti di cui sono in possesso.
In
data 3 maggio 2011, con ordinanza n. 09 anche l’Ufficio Circondariale Marittimo
di Lipari rendeva noto che l’area demaniale marittima adiacente alla Chiesa di
SS. Cosma e Damiano era interdetta al transito, alla sosta e a qualsiasi altra
attività che prevedeva la permanenza nell’area.
Nessuna
amministrazione, tuttavia, si è attivata per come indicato dalla sovrintendenza
di Messina.
Alla
luce delle segnalazioni pervenute nei giorni scorsi da un cittadino e della
interrogazione del consigliere Lo Cascio, dopo alcuni colloqui preliminari
tenutesi con il Parroco della Parrocchia e con l’Associazione S.S. Cosma e
Damiano, ed alla luce della disponibilità di una impresa edile di eseguire i
lavori de quo, lo scrivente ritiene di poter suggerire:
a) l’individuazione di uno o più
tecnici dell’Ente, che procedano ad un nuovo sopralluogo nell’area interdetta,
unitamente ai soggetti coinvolti (Associazione SS. Cosma e Damiano, ditta
esecutrice, Parroco Parrocchia, lo scrivente), per verificare lo stato dei
luoghi a distanza di tre anni dalla chiusura;
b) predisposizione di un progetto che
preveda gli interventi urgenti provvisori, indispensabili per accedere
all’impianto di illuminazione del faro, a cura dei tecnici del Comune, secondo
le indicazioni della Sovrintendenza , giusto art. 27 del D.L. n. 62 del
26.03.2008, per le necessarie autorizzazioni;
c) predisposizione degli atti
(cantiere, piano di sicurezza) a cura dei tecnici del Comune;
d) esecuzione lavori da parte della
ditta, fornitrice a titolo gratuito dei lavori e dei materiale, a favore della
Parrocchia di SS. Cosma e Damiano, proprietaria degli immobili;
e) ripristino delle condizioni di
normalità per accedere al fanale luminoso e contestuale richiesta di rimozione
del faro sostitutivo collocato sulla banchina lato sud di Marina Corta.
La nota si conclude con la
proposta formalizzare un progetto di più
ampio respiro dell’intera area della Penisola del Purgatorio (Ufficio
Circondariale Marittimo di Lipari, Lipari Porti S.p.A., Associazione SS. Cosma
e Damiano, Parrocchia, Sovrintendenza, Comune di Lipari).
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