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martedì 15 ottobre 2013

Incarichi ai legali esterni all’Amministrazione. Le perplessità dell'avvocato Ziino e la risposta del dottor Giacomantonio

Premetto.  Il Comune di Lipari ebbe, ai tempi, a nominarmi suo difensore in una certa  controversia. Ringraziai e,  con raccomandata, declinai l' incarico posto che, coltivando da sempre giudizi contro lo stesso Comune, non mi sembrava lecito, per così dire, servir due padroni.
Leggo, dall' insediamento della nuova amministrazione del Comune di Lipari, di incarichi professionali distribuiti a mò di noccioline a colleghi avvocati dai nomi più disparati e di fori vari senza che ciò abbia una motivazione alcuna.
Il Comune di Lipari ha un ufficio legale, ed è plausibile che innanzi a tematiche specialistiche lo stesso si rivolga, per la propria difesa, ad un esperto in materia.  Ma in tal caso il Comune dovrebbe motivare le ragioni che lo spingono a rivolgersi ad un legale esterno. Nulla di tutto ciò accade.
Può anche ritenersi che l' ufficio legale municipale sia "in sovraccarico" di lavoro,  donde la necessità di rivolgersi a legali esterni. E' possibile.
Tuttavia, rammentato che il rapporto professionale è e non può che essere un rapporto fiduciario, ed anche in tal caso il conferimento  dell' incarico dovrebbe essere motivato. Ciò non accade.
Allora la domanda è:  come si giunge al conferimento degli incarichi predetti? la risposta è ovvia, per segnalazione, per questua, per "disobbligo".
Il Comune di Lipari distribuisce acconti a destra e a manca pagando poi le definitive parcelle. E quì sta il danno, grave, per il Comune. Infatti, quando questo è rappresentato dalla avvocatura municipale, in caso di soccombenza non paga certo il proprio difensore. Al legale esterno sì.
Ripeto. E' possibile che l' ufficio legale del Comune non sia in grado di gestire tutto il contenzioso esistente. Bene, ma il Comune sia trasparente. Formuli pubblicamente un albo di professionisti divisi per settore, tributario, amministrativo, civile e penale e ad esso attinga alla bisogna.
Allo stato il Comune di Lipari appare un elemosiniere: a te mille euro e ringrazia il Sindaco, a te novecento e ringrazia il suo vice, a te settecento e ringrazia l' assessore, etc...
Su questo Notiziario scrive frequentemente chi con bilanci e spesa pubblica ha dimestichezza. Ove ne avesse voglia, dia uno sguardo alla spesa per la rappresentanza legale del  Comune di Lipari in questo ultimo periodo.
Avv. Alfio Ziino

Risponde il portavoce Giacomantonio:
 Dispiace che sia un avvocato della professionalità di Alfio Ziino ad esprimere tante inesattezze sul comportamento dell’Amministrazione rispetto agli incarichi professionali agli avvocati.
Scive l’avv. Ziino:” il Comune dovrebbe motivare le ragioni che lo spingono a rivolgersi ad un legale esterno. Nulla di tutto ciò accade.” Ed invece tutte le delibere di incarichi dati all’esterno recano la motivazione del perché non sono affidati direttamente all’ufficio legale dell’ente. E le motivazioni sono praticamente di tre tipi: quando si tratta di comparire al CGA o in Cassazione sedi alle quali l’avvocato del Comune non è abilitato; quando l’ufficio si trova di fronte ad un momentaneo carico di lavoro eccedente le sue possibilità; quando il problema legale pretende una specializzazione. Per quanto riguarda il “sovraccarico” l’Amministrazione si sta attrezzando affiancando al legale due avvocati tirocinanti che svolgeranno presso il Comune il loro tirocinio e permetteranno quindi all’Ufficio Legale di potenziare la sua capacità di azione. La delibera per la loro selezione è già pronta e nei prossimi giorni verrà adottata dalla Giunta.
Scrive ancora l’Avv. Ziino “Il Comune di Lipari distribuisce acconti a destra e a manca pagando poi le definitive parcelle”. L’impressione leggendo queste righe di chissà quanti incarichi esterni vengano dati dall’Amministrazione. In realtà da quando questa Amministrazione si è insediata gli incarichi esterni possono contarsi sulle dita di una mano e sicuramente, quando l’ufficio legale funzionerà a pieno regime con i praticanti, potranno essere anche di meno. Inoltre, l’avv. Ziino sembra disconoscere che ormai da qualche anno il sistema degli incarichi non funziona più con l’acconto al momento della delibera e il saldo delle parcelle a procedimento concluso che diveniva necessariamente un debito fuori bilancio. Una situazione paradossale ed insostenibile e per questo nel 2008 fu stabilito un disciplinare per il pagamento dei professionisti esterni. Questo disciplinare prevede che con l’avvocato che accetta l’incarico venga pattuita fin dall’inizio – a seconda della natura della causa e della sua complessità – l’onorario spettante e questo rimane fino a conclusione della causa a meno che sopraggiunga qualche imprevisto.  Allora è possibile chiedere un adeguamento dell’onorario che può essere consentito solo con determina sindacale.
Infine l’avv. Ziino suggerisce: Il Comune “formuli pubblicamente un albo di professionisti divisi per settore, tributario, amministrativo, civile e penale e ad esso attinga alla bisogna”. Certo se si dovesse trattare di un numero significativo di incarichi da distribuire la proposta avrebbe un suo significato. Ma con un numero di casi così ridotti ne vale la pena. Vale la pena affidarsi alla rotazione casuale o conviene scegliere un legale di fiducia caso per caso tenendo conto, pur nei limiti consentiti alla pubblica amministrazione, dell’intuitu personae

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