Premetto. Il Comune di Lipari ebbe, ai tempi, a
nominarmi suo difensore in una certa controversia. Ringraziai
e, con raccomandata, declinai l' incarico posto che, coltivando da
sempre giudizi contro lo stesso Comune, non mi sembrava lecito, per così dire,
servir due padroni.
Leggo, dall' insediamento della nuova amministrazione
del Comune di Lipari, di incarichi professionali distribuiti a mò di noccioline
a colleghi avvocati dai nomi più disparati e di fori vari senza che ciò abbia
una motivazione alcuna.
Il Comune di Lipari ha un ufficio legale, ed è
plausibile che innanzi a tematiche specialistiche lo stesso si rivolga, per la
propria difesa, ad un esperto in materia. Ma in tal caso il Comune dovrebbe
motivare le ragioni che lo spingono a rivolgersi ad un legale esterno. Nulla di
tutto ciò accade.
Può anche ritenersi che l' ufficio legale
municipale sia "in sovraccarico" di lavoro, donde la necessità
di rivolgersi a legali esterni. E' possibile.
Tuttavia, rammentato che il rapporto professionale è e
non può che essere un rapporto fiduciario, ed anche in tal caso il
conferimento dell' incarico dovrebbe essere motivato. Ciò non accade.
Allora la domanda è: come si giunge al
conferimento degli incarichi predetti? la risposta è ovvia, per segnalazione,
per questua, per "disobbligo".
Il Comune di Lipari distribuisce acconti a destra e a
manca pagando poi le definitive parcelle. E quì sta il danno, grave, per il
Comune. Infatti, quando questo è rappresentato dalla avvocatura municipale, in
caso di soccombenza non paga certo il proprio difensore. Al legale esterno sì.
Ripeto. E' possibile che l' ufficio legale del Comune
non sia in grado di gestire tutto il contenzioso esistente. Bene, ma il Comune
sia trasparente. Formuli pubblicamente un albo di professionisti divisi per
settore, tributario, amministrativo, civile e penale e ad esso attinga
alla bisogna.
Allo stato il Comune di Lipari
appare un elemosiniere: a te mille euro e ringrazia il Sindaco, a te
novecento e ringrazia il suo vice, a te settecento e ringrazia l'
assessore, etc...
Su questo Notiziario scrive frequentemente chi
con bilanci e spesa pubblica ha dimestichezza. Ove ne avesse voglia, dia uno
sguardo alla spesa per la rappresentanza legale del Comune di Lipari in
questo ultimo periodo.
Avv.
Alfio Ziino
Risponde il portavoce Giacomantonio:
Dispiace che sia un avvocato della
professionalità di Alfio Ziino ad esprimere tante inesattezze sul comportamento
dell’Amministrazione rispetto agli incarichi professionali agli avvocati.
Scive l’avv. Ziino:” il Comune dovrebbe motivare le ragioni che
lo spingono a rivolgersi ad un legale esterno. Nulla di tutto ciò accade.” Ed
invece tutte le delibere di incarichi dati all’esterno recano la motivazione
del perché non sono affidati direttamente all’ufficio legale dell’ente. E le
motivazioni sono praticamente di tre tipi: quando si tratta di comparire al CGA
o in Cassazione sedi alle quali l’avvocato del Comune non è abilitato; quando
l’ufficio si trova di fronte ad un momentaneo carico di lavoro eccedente le sue
possibilità; quando il problema legale pretende una specializzazione. Per
quanto riguarda il “sovraccarico” l’Amministrazione si sta attrezzando
affiancando al legale
due avvocati tirocinanti che svolgeranno presso il Comune il loro tirocinio e
permetteranno quindi all’Ufficio Legale di potenziare la sua capacità di azione. La delibera per la loro selezione è già pronta e nei
prossimi giorni verrà adottata dalla Giunta.
Scrive ancora l’Avv. Ziino “Il Comune di Lipari distribuisce acconti a
destra e a manca pagando poi le definitive parcelle”. L’impressione
leggendo queste righe di chissà quanti incarichi esterni vengano dati
dall’Amministrazione. In realtà da quando questa Amministrazione si è insediata
gli incarichi esterni possono contarsi sulle dita di una mano e sicuramente,
quando l’ufficio legale funzionerà a pieno regime con i praticanti, potranno
essere anche di meno. Inoltre, l’avv. Ziino sembra disconoscere che ormai da
qualche anno il sistema degli incarichi non funziona più con l’acconto al
momento della delibera e il saldo delle parcelle a procedimento concluso che
diveniva necessariamente un debito fuori bilancio. Una situazione paradossale ed
insostenibile e per questo nel 2008 fu stabilito un disciplinare per il
pagamento dei professionisti esterni. Questo disciplinare prevede che con
l’avvocato che accetta l’incarico venga pattuita fin dall’inizio – a seconda
della natura della causa e della sua complessità – l’onorario spettante e
questo rimane fino a conclusione della causa a meno che sopraggiunga qualche
imprevisto. Allora è possibile chiedere
un adeguamento dell’onorario che può essere consentito solo con determina
sindacale.
Infine l’avv. Ziino suggerisce: Il Comune “formuli pubblicamente un albo di
professionisti divisi per settore, tributario, amministrativo, civile e penale e
ad esso attinga alla bisogna”. Certo se si dovesse trattare di un numero
significativo di incarichi da distribuire la proposta avrebbe un suo
significato. Ma con un numero di casi così ridotti ne vale la pena. Vale la
pena affidarsi alla rotazione casuale o conviene scegliere un legale di fiducia
caso per caso tenendo conto, pur nei limiti consentiti alla pubblica
amministrazione, dell’intuitu personae
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