Da quando l'Ospedale di Lipari è stato fatto diventare di serie "C", per noi isolani resta, al bisogno, il servizio con elicotteri per "il viaggio della speranza".
Se soltanto per il soccorso a terra bisogna aspettare circa un'ora e cinquanta, e Ghiozzo dista circa 15 minuti dal centro di Lipari, il malcapitato può affidarsi soltanto alla clemenza di San Bartolomeo. E credo che, dal momento che giungono notizie di speranza da Messina, la mano del Santo Patrono si è sicuramente posata su Massimo Peluso, e sulla sua famiglia.
Quanto gli è capitato è di una gravità enorme e sono certo che l'Autorità Giudiziaria, che prontamente ha avviato le indagini, accerterà eventuali responsabilità.
Le ambulanze del 118 debbono essere due e non una in modo da sopperire ad eventuali guasti; il personale addetto al servizio non deve lasciare il posto di lavoro se non dopo l'arrivo della sostituzione; l'ambulanza dell'Ospedale deve essere sempre pronta per ogni eventuale emergenza.
Con la salute di noi cittadini, tra l'altro emarginati, non si può agire con leggerezza.
Lo Stato, La Regione ed il Comune ci propinano tasse sempre più esose, e per molti insostenibili, che almeno ci garantiscano "il viaggio della speranza".
Aldo Natoli
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