LIPARI- SALVATORE SARPI
“La
tassa di soggiorno, se applicata dal comune di Lipari, finirebbe per
premiare i “mordi e fuggi” e gli abusivi a discapito dei flussi
turistici e di chi registra tutte le presenze”. Lo evidenzia in una
nota Christian Del Bono, presidente della Federalberghi Eolie e
isole minori della Sicilia, all'indomani della riunione urgente
tenuta dagli associati. Riunione durante la quale tutti gli associati
hanno espresso tutta la loro apprensione ed incredulità per un
“fantasma” che pensavano di avere ormai scacciato. Ovvero la
tassa di soggiorno, definita “ iniqua e che alle Eolie premierebbe
il “mordi e fuggi” aumentando il gap tra gli albergatori in
regola ed un sommerso che da anni imperversa quasi indisturbato,
facendo concorrenza sleale a chi annaspa tra tasse, tributi e costi
in costante lievitazione, continuando a lavorare onestamente”.
“Ci
siamo battuti- evidenzia Del Bono- per la tassa di sbarco in luogo di
quella di soggiorno e lo abbiamo fatto al fianco dell’ANCIM,
proponendo già in tempi non sospetti la possibilità di elevarla
fino a € 5 in determinati periodi dell’anno. La tassa di sbarco è
stata quindi approvata, sia pure fino ad un massimo di € 1,50 ed è
stata in seguito adottata da diversi comuni delle isole minori. Tra
questi anche le amministrazioni eoliane e i loro consigli comunali
che l’hanno applicata in luogo di quella di soggiorno. Lo stesso
comune di Lipari, con in testa il sindaco Marco Giorgianni, ne ha
fatto un proprio cavallo di battaglia, spingendo nelle varie sedi per
quella modifica che ne avrebbe consentito un aumento fino € 5 e una
più ampia possibilità di spesa delle somme riscosse da parte dei
comuni”.
“Noi - conclude Del Bono- siamo per una tassa di sbarco
applicata con estrema oculatezza, soprattutto nei periodi di bassa
stagione. Tornare a parlare d tassa di soggiorno sarebbe davvero
anacronistico e renderebbe vane tutte le battaglie e i risultati sin
qui raggiunti”
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