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sabato 11 gennaio 2014

Tassa di sbarco e regolamento. Il punto di vista di Saverio Merlino (segretario PD-Lipari-Eolie)

La tassa di sbarco rappresenta, in particolare per le isole minori, un’esigenza imprescindibile, ancora più importante dell’imposta di soggiorno.
Essa, infatti, offre l'opportunità ai comuni insulari di ripartire tutta una serie di costi legati al flusso turistico e in particolare al flusso giornaliero dei barconi e delle navi da crociera, su una popolazione più ampia dei residenti su cui fino ad oggi questi costi continuano a pesare.
Si pensi ai servizi di accoglienza a cominciare da quelli igienici, si pensi al doppio turno di spazzatura, si pensi alla pulizia delle spiagge, si pensi alle aree attrezzate per i picnic e i momenti di ristoro per non parlare dei costi legati alla cura e alla manutenzione dei beni culturali, dei punti panoramici, dei sentieri, alla viabilità, etc.
L’averla cancellata all’ultimo momento dal decreto così detto "mille proroghe " può essere stato un atto di saggezza per permettere una maggiore considerazione ed evitare che fosse confusa in un calderone indistinto dove, parlamentari furbetti, ne hanno approfittato per inserire di tutto e di più.
Ora non bisogna però frapporre altro indugio se vogliamo che le nostre isole possano prepararsi per tempo alla stagione estiva e affrontare i flussi turistici in maniera più adeguata di quanto finora sia avvenuto.
Proprio la fragilità dell'ecosistema delle piccole isole richiede professionalità nell'esercizio dell’accoglienza e la professionalità costa in un mercato che si rivela sempre più agguerrito sul piano dell'offerta.
Dedicare a questa tassa di sbarco maggiore considerazione vuol dire distinguere le fasce di visitatori fra quelli che giungono per un certo periodo e soggiornano in alberghi, residence, pensioni, ostelli e campeggi: probabilmente per questi potrebbe essere sufficiente l'imposta di soggiorno accompagnata, eventualmente, da una tassa di sbarco minima.
Diversa è invece la realtà dei cosiddetti turisti "mordi e fuggi" che giungono con i barconi, beneficiano dei servizi e contribuiscono in maniera minimale all'economia locale: per costoro dovrebbe essere prevista una tassa più alta variabile secondo il numero di località toccate e di soste effettuate.
Infine una terza categoria è quella dei visitatori che giungono con navi da crociera: anch'essi usufruiscono dei servizi di accoglienza e se è vero che spesso contribuiscono più dei primi all'economia locale, è anche vero che si tratta di visitatori a più alto reddito che possono contribuire più agevolmente alla qualificazione del turismo.
Sappiamo bene che, proprio in questi giorni, la questione della tassa di sbarco è stata affrontata dal Ministro del Turismo e che è già in discussione una proposta di decreto che nei prossimi giorni sarà presentata al Consiglio dei Ministri per una probabile approvazione entro il mese di gennaio.
A questa decreto, se approvato, come auspichiamo, dovrà seguire un regolamento da parte del Comune di Lipari e una riflessione ampia, che coinvolga categorie sociali ed economiche, forze politiche e sociali, cittadini in genere, può senz’altro contribuire concretamente all’emanazione di regolamento ampiamente condiviso.
Lipari, 10 gennaio 2014
  Saverio Merlino ( Segretario PD Lipari-Eolie)

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