Egr. Direttore,
Passeggiando per San Vito Lo Capo, non ho potuto fare a meno di notare il programma di attività per la stagione che qui comincia ad Aprile e finisce ad Ottobre, e che allego al fine di renderlo visibile ai nostri concittadini ed agli amministratori locali ( per ispirarli…), nel caso voglia pubblicarlo.
Mentre a San Vito c’è il pienone anche adesso, da noi si contano i pochi turisti, anzi martiri che a fronte di un costo di viaggio esorbitante ed incerto, ancora si avventurano nelle isole cercando natura, bellezza, cultura e trovando invece paesini sventrati da interminabili lavori in corso, disorganizzazione, degrado, sporcizia e disprezzo per il paesaggio.
Mi pare che la cittadinanza, soprattutto quella che vive direttamente di turismo, dovrebbe attentamente riflettere sullo stato delle cose e cominciare a ribellarsi con vigore alla povertà di idee e di intraprendenza della classe dirigente. A peggiorare la situazione, in vista c’è la solita faccenda delle aree marine protette e della riserva, strumenti che serviranno solo a dare stipendi ai soliti amici degli amici ( generalmenti scelti per la loro incompetenza) ed a precludere zone di mare e di terra adesso fruibili liberamente. Frequentando per lavoro i diportisti ho contezza del fatto che la riserva allontana questo tipo di turismo, infatti molte unità che prima stazionavano nella zona delle Egadi e di Ustica adesso si sono trasferite alle Eolie perchè non devono pagare per stare all’ancora o per fare il bagno, oltre a quello che già pagano per mantenere in armamento una barca. E non sono i diportisti che inquinano, anzi alimentano un indotto considerevole; Nautica, la rivista leader del settore, ha riportato uno studio dal quale emerge che un motore FB da 25cv ( per capirci che correda un gommone da 6-8 persone) usato nei 20 gg tipici delle ferie estive inquina molto meno delle sigarette che un fumatore medio brucia in un anno. Eppure a nessuno viene in mente di fare un divieto ai fumatori per tutelare l’ambiente.
Le riserve all’italiana sono basate sulla proibizione dell’accesso ad alcune zone e non sul buon senso e sulla fruizione responsabile. Capiterà, come capita in alcune zone delle Egadi, che per fare il bagno nella riserva solo quelli che saranno autorizzati potranno entrare con le loro unità, mantenendo il motore in moto per il tempo necessario alla balneazione non essendo lecito ancorare ed inquinando più di prima anche acusticamente il posto che si doveva tutelare.
Le riserve e le aree marine protette sono una grande risorsa, un grande affare, ma solo per chi le amministra, e per chi viene favorito dagli amministratori, molto raramente per la popolazione.
Generalmente i residenti non sono graziati dai provvedimenti restrittivi, quindi ci possiamo dimenticare di andare a pescare a “surici” a porticello per fare divertire i bambini!
Spero che in un sussulto di orgoglio eoliano e di onestà intellettuale la classe dirigente e la cittadinanza riacquistino la lucidità ed il coraggio per fare davvero le scelte giuste e guardare al bene delle isole e dei loro abitanti invece che ad un apparente e immediato profitto.
Anche se a scuola ci hanno insegnato a non copiare, credo che guardare a quello che viene fatto in altri posti turistici ed a quelle problematiche insorte a causa delle aree protette sia, in questi tempi critici, una risorsa da non sottovalutare.
Saluti
Ruben Piemonte
Passeggiando per San Vito Lo Capo, non ho potuto fare a meno di notare il programma di attività per la stagione che qui comincia ad Aprile e finisce ad Ottobre, e che allego al fine di renderlo visibile ai nostri concittadini ed agli amministratori locali ( per ispirarli…), nel caso voglia pubblicarlo.
Mentre a San Vito c’è il pienone anche adesso, da noi si contano i pochi turisti, anzi martiri che a fronte di un costo di viaggio esorbitante ed incerto, ancora si avventurano nelle isole cercando natura, bellezza, cultura e trovando invece paesini sventrati da interminabili lavori in corso, disorganizzazione, degrado, sporcizia e disprezzo per il paesaggio.
Mi pare che la cittadinanza, soprattutto quella che vive direttamente di turismo, dovrebbe attentamente riflettere sullo stato delle cose e cominciare a ribellarsi con vigore alla povertà di idee e di intraprendenza della classe dirigente. A peggiorare la situazione, in vista c’è la solita faccenda delle aree marine protette e della riserva, strumenti che serviranno solo a dare stipendi ai soliti amici degli amici ( generalmenti scelti per la loro incompetenza) ed a precludere zone di mare e di terra adesso fruibili liberamente. Frequentando per lavoro i diportisti ho contezza del fatto che la riserva allontana questo tipo di turismo, infatti molte unità che prima stazionavano nella zona delle Egadi e di Ustica adesso si sono trasferite alle Eolie perchè non devono pagare per stare all’ancora o per fare il bagno, oltre a quello che già pagano per mantenere in armamento una barca. E non sono i diportisti che inquinano, anzi alimentano un indotto considerevole; Nautica, la rivista leader del settore, ha riportato uno studio dal quale emerge che un motore FB da 25cv ( per capirci che correda un gommone da 6-8 persone) usato nei 20 gg tipici delle ferie estive inquina molto meno delle sigarette che un fumatore medio brucia in un anno. Eppure a nessuno viene in mente di fare un divieto ai fumatori per tutelare l’ambiente.
Le riserve all’italiana sono basate sulla proibizione dell’accesso ad alcune zone e non sul buon senso e sulla fruizione responsabile. Capiterà, come capita in alcune zone delle Egadi, che per fare il bagno nella riserva solo quelli che saranno autorizzati potranno entrare con le loro unità, mantenendo il motore in moto per il tempo necessario alla balneazione non essendo lecito ancorare ed inquinando più di prima anche acusticamente il posto che si doveva tutelare.
Le riserve e le aree marine protette sono una grande risorsa, un grande affare, ma solo per chi le amministra, e per chi viene favorito dagli amministratori, molto raramente per la popolazione.
Generalmente i residenti non sono graziati dai provvedimenti restrittivi, quindi ci possiamo dimenticare di andare a pescare a “surici” a porticello per fare divertire i bambini!
Spero che in un sussulto di orgoglio eoliano e di onestà intellettuale la classe dirigente e la cittadinanza riacquistino la lucidità ed il coraggio per fare davvero le scelte giuste e guardare al bene delle isole e dei loro abitanti invece che ad un apparente e immediato profitto.
Anche se a scuola ci hanno insegnato a non copiare, credo che guardare a quello che viene fatto in altri posti turistici ed a quelle problematiche insorte a causa delle aree protette sia, in questi tempi critici, una risorsa da non sottovalutare.
Saluti
Ruben Piemonte
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