Un romanzo dal respiro internazionale (Inghilterra, Cile, Stati Uniti, Australia), ma con il cuore a Stromboli. Un romanzo corale, sincopato, originale nella struttura. Si tratta di Iddu, di Andrea Vismara (Edizioni Spartaco). Dai quattro angoli della Terra, spinte da una ricerca personale, dieci persone convergono a Stromboli. Ma il caso, che apparentemente sembra reggere i fili del destino, è in realtà asservito al dio vulcano, presenza costante che si insinua lentamente tra le righe e nelle vite dei protagonisti. Ciascuno arriverà a guardare in faccia il passato e a forgiare il futuro, dopo aver compreso, forse per la prima volta, lo scopo del viaggio e della propria esistenza. Un romanzo sorprendente, fatto di strade che s’incrociano, di colori e note che scivolano con la leggerezza dei sogni ed esplodono con la violenza degli incubi. Una narrazione avvincente, che non concede soste: sentimenti, passioni, amore e morte si fondono in un abbraccio che soffoca, comprime o libera lo spazio e il tempo, ribollendo al ritmo ipnotico di Iddu fino al colpo di scena e alla catarsi di un finale mozzafiato.
“…aveva sentito il respiro del vulcano. Era rimasta in silenziosa attesa di un altro richiamo, ma non tanto per il fascino di quel rauco sospiro, quanto perché aveva inteso qualcosa di strano, di sconvolgente. Passavano i minuti, i secondi. Quando quel gemito era tornato, aveva teso le orecchie e trattenuto il respiro. La magia si era ripetuta e allora aveva avuto la certezza di non essersi sbagliata: lassù era stato gridato il suo nome.”
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.