“Il 13 giugno è stato depositato all'ARS un disegno di Legge di modifica della cosiddetta Legge sulla caccia, firmata da me e altri 25 colleghi deputati, ad esclusiva eccezione del colleghi del M5S”, illustra il deputato regionale del Ncd, On. Nino Germanà.
“Era essenziale metter mano alla L.R. 1 settembre 1997, n. 33, in alcuni punti evidentemente inadeguata. Sono stati accolti i preziosi suggerimenti offerti dal Sindacato Nazionale Cacciatori.
Nel disegno è prevista la costituzione dei Comitati di gestione degli Ambiti Territoriali di Caccia, e -fondamentale- l'introduzione della regolamentazione del “prelievo in deroga” e degli “appostamenti fissi”, nonché l'unificazione dei due ambiti di caccia sub-provinciali in un unico -ferma restando la possibilità di accedere ad altri tre ambiti di caccia provinciali a richiesta-.
Sarà possibile utilizzare per finalità venatorie il demanio forestale, nonché svolgere gare di alta cinofilia all'interno dei Parchi.
Il disegno cerca anche di appianare i contrasti tra associazione ambientaliste e venatorie le quali vengono invitate al confronto, sedendo al medesimo tavolo di discussione con lo scopo che tutti ci si assuma egualmente la responsabilità della gestione del territorio siciliano.
In attesa che l'aula approvi il disegno, non posso che esprimere enorme soddisfazione per questo primo importante passo avanti. Si tende a considerare il cacciatore al pari di un bracconiere ma, sia chiaro, si tratta di figure agli antipodi. La caccia è un'attività millenaria che va svolta nell'assoluto rispetto dell'ambiente e noi cacciatori – categoria di cui mi fregio di appartenere- chiediamo proprio di essere nelle condizioni di svolgere la nostra attività in modo regolamentato. E soprattutto in regioni come la nostra, in cui le tradizioni sopravvivono e il territorio lo permette, dobbiamo lavorare per trovare l'equilibrio che consenta a tale attività di non scomparire”.
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