Passano i giorni velocemente e
noi ci buttiamo alle spalle le cose tragiche che ci sono capitate e che abbiamo
vissuto straziandoci il cuore senza poterci fermare e riflettere, e le cose
bellissime che anche capitano, malgrado tutto, dovute al coraggio di una donna
straordinaria, come sicuramente è, l’orgoglio di essere isolana di Laura Zaia,
(alla quale vanno le nostre più sentite congratulazioni ed auguri, per tutto
quanto). Lei ha deciso di fare nascere il suo cucciolo sulla sua terra.
Questo avvenimento ci ha
sicuramente riempite tutte di orgoglio perché lei è riuscita a realizzare le
aspirazioni e il desiderio di tutte le giovane mamme eoliane.
Perché andare a partorire chissà
dove e comunque lontano da casa? I problemi di disagio sia affettivo che economico
non sono da sottovalutare.
All’ospedale di Lipari esiste una
equipe adeguata per far nascere, in condizioni normali i bambini.
Che cosa manca? Manca il medico
neonatale che garantisce l’andamento positivo dal momento in cui il piccolo
viene alla luce fino al momento in cui viene affidato al pediatra, e poi tutta
l’equipe di personale (il cui numero non è indifferente) per garantire gli
avvicendamenti del personale in servizio.
Ma questo avvenimento di Laura
quante cose ha portato alla memoria………….!
Quanta gente ha fatto nascere da
sola o con al massimo l’aiuto, in caso di necessità, del dottore Palamara, la
Signora Onorina Revello. Ostetrica venuta dal nord intorno al 1939 e con la
quale sono nati tutti i nostri fratelli, figli e nipoti.
Quanti ettolitri di acqua calda
abbiamo preparato nelle nostre case, a quel tempo non esisteva neanche il
telefono, poi faticosamente finalmente l’ospedale……….!
E adesso grazie alla sanità
nazionale il nulla. Mi fa ricordare quando dovendo nascere il mio ultimo figlio
Edoardo, io disgustata per la precedente esperienza fatta all’ospedale
Margherita di Messina, ho sempre detto che avrei preferito che il mio secondo
figlio nascesse in barca……………!
E’ nato a Lipari in 10 minuti, in
ospedale con la sig.ra Revello ed il dottore Gino Spadaro.
Non dobbiamo sottovalutare che
tra qualche decennio, a qualche funzionario della Prefettura o dal Ministero
degli Interni guardando le statistiche verrà in testa di dire che le Isole
Eolie sono disabitate perché nessuno nasce e nessuno muore, ed i nostri morti
staranno, per mancanza di denaro, a riempire i depositi siciliani.
Và bene così?
Caterina Conti
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