Mercoledì 8 ottobre, sotto la presidenza del parroco
Mons. Gaetano Sardella si è tenuta nella chiesa di San Pietro la riunione
costitutiva del Consiglio Pastorale Interparrocchiale di S. Pietro, della
Madonna di Portosalvo e della Cattedrale.
Nella sua relazione introduttiva il dott. Michele
Giacomantonio ha sottolineato come i Consigli della Chiesa non sono strutture
burocratiche ma strumenti di comunione e si è soffermato ad illustrare il
significato profondo che questo termine “comunione” ha nella teologia perché
riguarda l’essenza di Dio che è in se stesso comunione trinitaria. Un Dio
quello cristiano che nella storia vuole instaurare un dialogo libero con l’uomo
per realizzare con lui la comunione.
Da questa teologia discende una spiritualità che si
esprime soprattutto nella ricerca di un rapporto dei credenti fra di loro e con
i non credenti per quanto diversi essi siano. Anzi la diversità è un dono
perché ci permette di cogliere meglio il mistero di Dio. Diceva il teologo
protestante Bonhoeffer che morì martire nei lager nazisti:
«Dio non ha fatto l’altro come
l’avrei fatto io. Non me lo ha dato come fratello perché io lo domini, ma
perché in lui io trovi il mio Creatore”.
Sempre da questa
teologia discende una ecclesiologia di comunione che ha avuto un momento
fondamentale nel Concilio Vaticano II che ha presentato la Chiesa come
“mistero” con al centro il Popolo di Dio superando la visione del Concilio di
Trento che la voleva “società perfetta” affermando che fuori di essa non c’è
salvezza. Un popolo di sacerdoti – siano essi pastori o semplici
fedeli - , con pari dignità, chiamato ad offrire sacrifici spirituali a
cominciare da se stessi, rendendo dovunque testimonianza a Cristo e ragione
della speranza cristiana.
E’ in questa visione di
Chiesa che nascono i Consigli pastorali che hanno una duplice funzione: rappresentano
l’immagine della fraternità e della comunione dell’intera comunità parrocchiale
di cui sono espressione; costituiscono lo strumento di decisione comune dove il
ministero della presidenza esercitato dal parroco e la corresponsabilità dei
fedeli devono trovare la loro sintesi.
In termini Diritto canonico il
Consiglio è un “organo consultivo” ma il “consigliare” nella Chiesa
rappresenta una necessità e costituisce un momento di fondamentale importanza
della partecipazione dei laici alla azione pastorale
della parrocchia in vista del comune discernimento.
Uno dei primi atti che
compirà il nuovo Consiglio sarà quello di redigere un Progetto pastorale parrocchiale, in
continuità con il Piano pastorale della Diocesi. Un progetto pastorale che
affronterà problemi legati alla cultura ed alla formazione come una serie di
seminari sulla famiglia per rendere più presenti i temi del Sinodo ; alla
catechesi e cioè dal catechismo per i bambini ed i ragazzi alla catechesi per
gli adulti; alla liturgia a cominciare dalla Messa domenicale; alla attività
caritativa affidata alla Caritas e che non deve riguardare solo il banco
alimentare, il banco farmaceutico, il mercatino dei vestiti usati ma essere
soprattutto strumento di ascolto delle esigenze del territorio a cominciare da
quelle dei più poveri ed emarginati; all’attenzione agli immigrati ed ai
lontani; alla concessione in comodato gratuito di locali per attività sociali e
no profit, ecc.
Una particolare attenzione, nel
dibattito che è seguito alla relazione, è stato dedicato agli strumenti della
comunicazione. Si è parlato di dare vita ad un giornalino ma ancora di più di
creare un sito internet.
Si è parlato anche delle
manifestazioni pubbliche: processioni, raduni, marce, pellegrinaggi ed in
particolare di una manifestazione “della misericordia e della speranza” di
intercessione per i malati delle isole che dovrebbe essere promossa nei
prossimi mesi.
Infine spetta al Consiglio Pastorale
fissare
i criteri e decidere le scelte di fondo circa l’amministrazione e l’uso dei beni e delle strutture della
parrocchia in spirito di povertà e condivisione e di approvare il bilancio
dell’amministrazione parrocchiale presentato e sottoscritto dal Consiglio
parrocchiale per gli affari economici.
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