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giovedì 9 ottobre 2014

Nasce il Consiglio Pastorale di San Pietro, Madonna di Portosalvo e Cattedrale per fare comunione nelle parrocchie

Mercoledì 8 ottobre, sotto la presidenza del parroco Mons. Gaetano Sardella si è tenuta nella chiesa di San Pietro la riunione costitutiva del Consiglio Pastorale Interparrocchiale di S. Pietro, della Madonna di Portosalvo e della Cattedrale.
Nella sua relazione introduttiva il dott. Michele Giacomantonio ha sottolineato come i Consigli della Chiesa non sono strutture burocratiche ma strumenti di comunione e si è soffermato ad illustrare il significato profondo che questo termine “comunione” ha nella teologia perché riguarda l’essenza di Dio che è in se stesso comunione trinitaria. Un Dio quello cristiano che nella storia vuole instaurare un dialogo libero con l’uomo per realizzare con lui la comunione.
Da questa teologia discende una spiritualità che si esprime soprattutto nella ricerca di un rapporto dei credenti fra di loro e con i non credenti per quanto diversi essi siano. Anzi la diversità è un dono perché ci permette di cogliere meglio il mistero di Dio. Diceva il teologo protestante Bonhoeffer che morì martire nei lager nazisti: «Dio non ha fatto l’altro come l’avrei fatto io. Non me lo ha dato come fratello perché io lo domini, ma perché in lui io trovi il mio Creatore”.
Sempre da questa teologia discende una ecclesiologia di comunione che ha avuto un momento fondamentale nel Concilio Vaticano II che ha presentato la Chiesa come “mistero” con al centro il Popolo di Dio superando la visione del Concilio di Trento che la voleva “società perfetta” affermando che fuori di essa non c’è salvezza. Un popolo di sacerdoti – siano essi pastori o semplici fedeli - , con pari dignità, chiamato ad offrire sacrifici spirituali a cominciare da se stessi, rendendo dovunque testimonianza a Cristo e ragione della speranza cristiana.  
E’ in questa visione di Chiesa che nascono i Consigli pastorali che hanno una duplice funzione: rappresentano l’immagine della fraternità e della comunione dell’intera comunità parrocchiale di cui sono espressione; costituiscono lo strumento di decisione comune dove il ministero della presidenza esercitato dal parroco e la corresponsabilità dei fedeli devono trovare la loro sintesi.
In termini Diritto canonico il Consiglio è un “organo consultivo” ma  il “consigliare” nella Chiesa rappresenta una necessità e costituisce un momento di fondamentale importanza della partecipazione dei laici alla azione pastorale della parrocchia in vista del comune discernimento.
Uno dei primi atti che compirà il nuovo Consiglio sarà quello di redigere un Progetto pastorale parrocchiale, in continuità con il Piano pastorale della Diocesi. Un progetto pastorale che affronterà problemi legati alla cultura ed alla formazione come una serie di seminari sulla famiglia per rendere più presenti i temi del Sinodo ; alla catechesi e cioè dal catechismo per i bambini ed i ragazzi alla catechesi per gli adulti; alla liturgia a cominciare dalla Messa domenicale; alla attività caritativa affidata alla Caritas e che non deve riguardare solo il banco alimentare, il banco farmaceutico, il mercatino dei vestiti usati ma essere soprattutto strumento di ascolto delle esigenze del territorio a cominciare da quelle dei più poveri ed emarginati; all’attenzione agli immigrati ed ai lontani; alla concessione in comodato gratuito di locali per attività sociali e no profit, ecc.
Una particolare attenzione, nel dibattito che è seguito alla relazione, è stato dedicato agli strumenti della comunicazione. Si è parlato di dare vita ad un giornalino ma ancora di più di creare un sito internet.
Si è parlato anche delle manifestazioni pubbliche: processioni, raduni, marce, pellegrinaggi ed in particolare di una manifestazione “della misericordia e della speranza” di intercessione per i malati delle isole che dovrebbe essere promossa nei prossimi mesi.
Infine spetta al Consiglio Pastorale fissare i criteri e decidere le scelte di fondo circa l’amministrazione e l’uso dei beni e delle strutture della parrocchia in spirito di povertà e condivisione e di approvare il bilancio dell’amministrazione parrocchiale presentato e sottoscritto dal Consiglio parrocchiale per gli affari economici.

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