Come da noi anticipato il "parto in casa" di Laura Zaia, che ha dato alla luce la piccola Giada Mantineo , è stato oggetto oggi pomeriggio di un collegamento in diretta su "Pomeriggio cinque" il programma condotto da Barbara D'Urso su Canale 5.
La conduttrice si è fatta spiegare l'andamento del parto, il motivo che ha spinto i coniugi Mantineo a questa decisione e ha auspicato, in chiusura del collegamento, la riapertura del "Punto nascite" di Lipari.
Il collegamento si è aperto con un intervento di Michela Mantineo, zia di Giada, ed è proseguito con quello di mamma Laura.
Presenti, ovviamente, la piccola Giada, il papà Andrea e l'ostetrica Antonina Giunta.
In mattinata anche "Uno mattina" aveva effettuato un collegamento (telefonico) con Lipari
Intanto sull'argomento "nascite a Lipari" si deve registrare un comunicato stampa di Adolfo Porto (FIMP Sicilia) il quale propone, per la maggiore isola delle Eolie, un polo sanitario affidato ai pediatri.
Questo il testo integrale del comunicato:Porto (FIMP Sicilia): Per Lipari un Polo sanitario affidato ai pediatri
Benvenuta a Giada, la bimba nata in casa senza problemi, a Lipari, grazie alla professionalità dell’ostetrica giunta da Catania e al supporto del pediatra di famiglia dell’Isola, che non ha fatto mancare tutto l’attenzione necessaria già dalle prime ore di vita della neonata. Ma la modalità in cui è venuta al mondo la piccola accende i riflettori su una questione che riguarda l’assistenza sanitaria in alcune aree del nostro territorio, evidenziata in questo caso dal problema legato alla chiusura dei punti nascita più periferici. La mancanza di un Punto nascite all’ospedale di Lipari, dove sono garantiti solo i parti in emergenza, pone le famiglie davanti ad un bivio: la scelta del parto a domicilio o quella del ricorso a strutture organizzate fuori dall’isola non sempre agevoli da raggiungere, e con un esborso economico (in termini di spostamenti, vitto e alloggio per i familiari che assistono le future mamme) spesso difficile da sostenere in tempo di crisi. Non solo.
Se l’accentramento dei Punti nascita è appropriato in aree geografiche in cui sono facili gli spostamenti in qualunque condizione meteorologica, ben diverso è il caso di un’isola come Lipari, dove una popolazione di circa 1800 bambini, che triplica durante l’estate, può accedere prontamente solo alle cure di primo livello. Quale allora la soluzione possibile per dare le migliori garanzie di cura, ottimizzando la spesa pubblica in un periodo di ristrettezze? Riconvertire le strutture del Punto nascita, e il Reparto di Pediatria dell’Ospedale di Lipari, prossimo ormai alla chiusura, in un Polo sanitario affidato ai pediatri, che a vario titolo, già operano sull’isola.
Una proposta innovativa, presentata già all’Assessore Regionale della Salute, e che, forte della esperienza già avviata in Sicilia con i Punti di Primo Intervento Pediatrico, attivi nei giorni di sabato e domenica (anche su questi rischia di abbattersi la scure dei tagli), darebbe la possibilità di avere a disposizione dei piccoli abitanti di Lipari una sede in grado di operare interventi di urgenza. Si tratta di un’esperienza avviata in altre realtà, soprattutto per gli adulti, ma che qui consentirebbe ai bambini di ricevere cure immediate riducendo il ricorso a ricoveri lontani dall’isola.
Le principali patologie pediatriche possono, il più delle volte, essere risolte con periodi di cura e osservazione in ambiente controllato, quasi sempre di poche ore se intraprese rapidamente, cure che in particolare i pediatri di famiglia sono in grado di garantire solo disponendo di una apposita sede e attraverso nuove forme aggregative. Ben venga il ritorno alle nascite a domicilio, ma garantendo ai piccoli la possibilità, se necessario, di ricevere la migliore assistenza.
07 ottobre 2014
Adolfo Porto (Segretario Regionale della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) Sicilia)
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