Un minuto di silenzio alle 15 in punto di oggi.
Un minuto di raccoglimento che verrà osservato dalle istituzioni, dalla società civile, dal mondo dello sport. Quel minuto riassumerà la memoria di uno straordinario momento della nostra Storia, ovvero il 24 maggio 1915, giorno in cui l’Italia entrò ufficialmente nel Primo conflitto mondiale che costò alla nostra Nazione 650 mila vittime tra i soldati e 600 mila vittime civili.
Una guerra che è doveroso rammentare, soprattutto raccontare alle nuove generazioni, non solo per la sua inedita vastità ma anche per ciò che rappresentò per il nostro Paese: un’occasione per ricompattare un’Italia unita relativamente da poco ma anche un motivo di immenso dolore e di indicibili sofferenze per milioni di famiglie. Una pagina che sembra lontana ma assume una sua straordinaria attualità proprio in una stagione in cui l’Europa continua a trovare le ragioni di un’unità non solo economica ma sempre più politica e anche culturale.
Il minuto di silenzio è il momento più significativo di una lunga serie di iniziative organizzate dalla Struttura di missione della presidenza del Consiglio per il Centenario della Prima guerra mondiale.
Il silenzio verrà scandito con una salva d’onore sparata da una squadra di militari in armi presso i monumenti ai caduti in ventiquattro diverse città, in tutte le regioni.
Nella Capitale, il colpo verrà sparato dal cannone del Gianicolo, che da sempre segna le principali cerimonie. Gli studenti delle scuole primarie porteranno davanti ai Mausolei che ospitano i resti dei militari della Prima guerra mondiale una stella alpina realizzata con la carta, per ricordare i combattimenti tra le montagne. Invece sui campi di calcio, prima di ogni partita, calciatori e arbitri della serie A scenderanno in campo indossando una maglia con la scritta «ricorda».
Lo stesso messaggio appare sul braccio dei seicento podisti militari della staffetta (vedi foto) intitolata «l’Esercito marciava», partita da Trapani il 10 maggio e che è arriverà stasera a Trieste dopo aver attraversato quarantadue città.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.