Egregio direttore,
sono Lucia, la figlia un cittadino eoliano e le scrivo perchè pubblichi quanto accaduto a mio padre, Giovanni Lo Presti, quest'oggi a Milazzo. La lettera è a nome suo.
Vorrei pubblicasse questa notizia sgradevole di un fatto che mi è appena successo.
Mi trovo al porto di Milazzo perché torno, purtroppo, per la mia salute, dal reparto di oncologia dove mi hanno effettuato la chemioterapia.
Arrivato in tempo all ‘aliscafo (l'Antioco delle ore 13) imbarcavano tutti.
Arrivati al mio turno, visto che non avevo il biglietto, mi hanno detto che non potevo salire. Gli ho chiesto per favore se mi facevano salire che stavo male e si sono rifiutati. Allora ho mostrato il cartello dell oncologia e si sono arrabbiati aggredendomi e minacciandomi che ci saremmo visti a Lipari.
Ora mi chiedo se è corretto che una persona malata, che non può restare dopo una terapia così pesante, possa essere maltrattata insultata e minacciata.
Le sembra giusto tutto questo? E cosa, secondo lei, cosa significa la frase ci vediamo a Lipari? Cosa ne pensa? Il risultato che sono malato e fermo ancora al porto di Milazzo al freddo e nelle mie condizioni di salute.
Per favore pubblichi questa indecenza.
Cordiali saluti
Giovanni Lo Presti
NDD - Non possiamo che restare allibiti ed indignati al racconto del signor Lo Presti. Davvero non ci sono parole per commentare quanto egli denuncia.
Come nostra consuetudine mettiamo a disposizione analogo spazio per una eventuale replica da parte di chi viene chiamato in causa
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