COMUNICATO
STAMPA.
Piccole aliene alla conquista
dell’acropoli di Lipari.
È stata
pubblicata oggi su “Naturalista siciliano”, la rivista della Società Siciliana
di Scienze Naturali, la notizia della scoperta di una minuscola specie aliena
che cresce abbondante sulla scalinata e sul selciato del Castello: si tratta di
Cotula australis, una pianta della famiglia
delle Asteracee, che comprende le margherite, i seneci e i cardi.
Effettivamente la specie ha le sembianze di una margherita, ma in miniatura,
dato che i capolini sono alti soltanto pochi millimetri. L’articolo dove viene
segnalata la specie (on-line a: http://www.sssn.it/PDF/PDF%20NS%2042/125-135.pdf ) è a firma di Pietro Lo Cascio e
Carmelo Mustica dell’associazione Nesos, insieme a Riccardo Guarino e Salvatore
Pasta.
“È la prima segnalazione
non soltanto per l’arcipelago, ma per l’intera Italia meridionale”, dichiara
Carmelo Mustica, che ha realizzato alcune splendide macro della specie per il
prossimo volume della Flora d’Italia, “non è stato facile ritrarre il soggetto,
sia per le sue piccole dimensioni, sia perché i fiori sono poco appariscenti”.
“Cotula australis è nativa
dell’Australia”, spiega ancora la guida naturalistica di Nesos, “anche se ormai
è distribuita in tutto il mondo. E proprio il forte legame che esiste tra Lipari
e quel continente, con figli e nipoti di immigrati eoliani che tornano a
visitare luoghi e famiglie di origine, potrebbe spiegare la presenza della
specie, forse giunta con semi trasportati accidentalmente”.
Da oggi,
dunque, la flora aliena delle Eolie conta un nuovo rappresentante. Le specie
alloctone (introdotte da altre aree geografiche) possono divenire una minaccia per
gli equilibri ecologici quando, in assenza di competitori o predatori, si
espandono a danno delle specie native: è il caso del fico d’India, del fico
degli Ottentotti, dell’ailanto e della robinia, per citare quelle più invasive
nel territorio delle Eolie, o del punteruolo delle palme, per spostarci nel
regno animale. Relegata in ambito urbano, Cotula
australis appare al momento decisamente meno minacciosa; per prevenire
eventuali sorprese è tuttavia opportuno monitorare la dinamica e l’evoluzione
dei suoi popolamenti, al pari di quelli delle altre specie aliene.
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