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giovedì 4 giugno 2009

Riflessioni in libertà sull'applicazione dell'isola pedonale a Lipari di LELIO FINOCCHIARO

Riceviamo dal consigliere comunale Lelio Finocchiaro e pubblichiamo:
Recentemente ho avuto modo di leggere le osservazioni del collega Sabatini sull'isola pedonale e su come è stata concepita ed applicata a Lipari.
Faccio presente che qualunque decisione sull'argomento è di competenza della Giunta Comunale e che a nessun consigliere , sia esso di maggioranza che di minoranza è mai stato richiesto di esprimere un parere sulla questione, perciò sia il collega che io stesso ne parliamo come semplici cittadini che non hanno altro modo di esporre le proprie idee o fare le proprie osservazioni.
Io credo che l'isola pedonale sia, e non può essere diversamente,una conquista di civiltà che ormai trova applicazione in tutte i centri storici di ogni città. Detto questo e dando per acquisita questa premessa, occorre fare qualche passo in più e cercare di capire in dettaglio di che cosa si tratta.
Sembra, infatti, che qualcuno sia convinto che basti mettere un cartello all'inizio di una strada, dicendo : “ da tale ora a tale ora divieto di transito”, per sentirsi soddisfatto per avere adempiuto ad un importante adempimento sociale. In pratica si applica quella che non pochi chiamano la “cultura del proibire”, tradendo così, a tutti gli effetti il principio stesso di isola pedonale.
La stessa non consiste, infatti, nel proibire qualcosa a qualcuno, bensì nel permettere al maggior numero di persone, cittadini e turisti, di usufruire di un bene pubblico nel migliore dei modi. Ne consegue che alla proibizione pura e semplice “devono” corrispondere tutti quegli adeguamenti che rendano facile l'accesso ed il godimento del bene in questione.
In realtà mettere un cartello e basta dimostra solo, a mio parere, la superficialità con cui si intende liquidare un argomento che meriterebbe ben altra attenzione. Soprattutto in un posto come Lipari, dove la rete stradale ha i limiti che sono sotto gli occhi di tutti, e dove la zona storica si sovrappone inevitabilmente con quella commerciale, non ci si può esimere dall'adottare quei provvedimenti indispensabili per evitare che l'isola pedonale venga vissuta male da chi può avere altri intenti oltre a quello della semplice passeggiata.
Si portano ad esempio le altre città che adottano l'isola pedonale, ma chissà perchè non si parla delle misure che nelle stesse vengono adottate a servizio di tutti i cittadini. Laddove non è possibile passare con l'auto, dovrebbero esserci dei parcheggi perchè l'auto si possa parcheggiare. E a Lipari non se ne parla. Per spostarsi da un eventuale parcheggio e muoversi per la città, occorrerebbe un sistema di pulmini (come ad esempio a Taormina). E a Lipari non se ne parla. In altri posti sono istituite le zone blu a pagamento (come a Messina). E a Lipari non se ne parla.
Si ha una idea quante persone, per lo più anziani, e di questo parlo per diretta cognizione
di causa, ogni mattina frequentano gli ambulatori medici, i laboratori di analisi e le farmacie,
tutte quante ricadenti nell'isola pedonale? E tutti sono costretti, per la mancanza di adeguati
servizi alternativi, a venire a piedi chissà da dove e a doversi spostare con difficoltà ed enormi
sprechi di tempo.
L'isola pedonale è una conquista sociale e di civiltà, ma fino a quando ci sarà qualcuno convinto che questi obbiettivi si possano raggiungere mettendo un cartello all'inizio della strada, allora si che il cammino da fare è veramente molto più lungo di quanto possiamo immaginare.
Sintetizzando direi che a Lipari l'isola pedonale si intende ( e si è sempre intesa ) come un qualcosa di passivo che si risolve in un divieto di accesso a determinate zone, e non, come forse dovrebbe essere, un procedimento attivo e consapevole creato attivando tutti quei servizi necessari perchè funzioni in maniera civile e consona alle esigenze della popolazione.
Ovviamente trattasi di un obbiettivo più difficile da realizzare, e non si può certo pretendere di raggiungerlo concentrandosi sull'isola pedonale solo la settimana precedente alla sua istituzione, così come si è sempre fatto.
Forse si dovrebbe spendere un po' più di tempo durante l'inverno per creare una bozza, un'idea
di isola pedonale “attiva” che soddisfi le esigenze di tutti, e che sia, una volta per sempre,
“sostenibile” e non improvvisata di anno in anno, magari con una commissione apposita che si
dedichi a questo.
Per esempio creare delle aree di parcheggio a pagamento attorno al centro, con le quali
finanziare un bus navetta gratuito per gli utenti nel periodo estivo che attraversi il centro storico
e marina corta, cosa che avrebbe sicuramente anche una valenza turistica.
Si potrebbero, ad esempio, “vendere” gli spazi esterni di tale bus navetta a fini pubblicitari per
ammortizzare i costi del servizio.
Diciamo che le idee potrebbero essere tante, fate voi, ma almeno qualcuno ci faccia vedere che
la cosa è stata “ragionata” per una volta, che è stata pensata, discussa, e non come ogni anno
improvvisata con la solita riunione all'ultimo momento per decidere da che ora a che ora
chiudere il traffico.
Lelio Finocchiaro
Consigliere comunale