Gentile Direttore,
mentre leggevo le tue considerazioni sulla propaganda internazionale promossa dalle Dolomiti per sfruttare adeguatamente il titolo di Patrimonio dell'Unesco (ndd. vedi articolo in questa pagina, pubblicato ieri) mentre le Eolie, pur fregiandosi dello stesso titolo stanno a guardare, e languono le iniziative di cassa di risonanza che un così prestigioso titolo può rappresentare, mi sono sentito di aggiungere alle tue, delle mie considerazioni.
Sono certo che i nostri amministratori e rappresentanti politici non organizzano alcuna manifestazione per propagandare l'inserimento di Lipari e delle Eolie nella lista Unesco dei siti Patrimonio dell'Umanità non perchè manchino alle Eolie i personaggi dotati della dovuta taratura internazionale (sicuramente in questo campo non abbiamo niente da invidiare alle Dolomiti) ma perchè evidentemente, checchè se ne dica, si sono accorti di avere una coscienza e una moralità, per cui si sono resi conto di aver ottenuto per Lipari e per le Eolie un titolo "macchiato" di una grande, immensa ingiustizia, quella di aver fatto privare tanti lavoratori eoliani del principale diritto di cui dovrebbe godere ogni Cittadino Italiano, lo dice la Costituzione, e che é il DIRITTO AL LAVORO.
Non é infatti corretto e ammissibile che a pagare il prezzo dell'inserimento di Lipari e delle Eolie nella lista dei siti Patrimonio dell'Umanità debbano essere solamente gli ex lavoratori della pomice.
Cordiali saluti.
Pietro Sturniolo