Riceviamo da Franco Pulitano, Coordinatore Provinciale del Consiglio Siciliano della Caccia, della Pesca, dell’Ambiente, della Cinofilìa e dello Sport, Coordinamento Provinciale di Messina:
L’unione Europea nel 1979 ha emanato la Direttiva 79/409, nota come direttiva Uccelli, in seguito alla quale ha chiesto a tutti gli stati membri di tutelare gli uccelli, non solo le singole specie, ma anche gli habitat che gli stessi utilizzano per le loro attività e quindi dove transitano, dove svernano, dove nidificano, e così via.
Nel 1989 avvenne la prima perimetrazione dell’IBA (Important Bird Area) che l’Unione Europea approvò.
Dopo qualche anno però l’UE, non contenta del comportamento dell’Italia, chiese di applicare la tutela necessaria, così nella legge nazionale sulla caccia e sulla protezione della fauna omeoterma del 1992 fu introdotto il prima articolo che parlava di tutela per le rotte migratorie di importanza per gli uccelli.
Anche questo articolo di legge rimase lettera morta, così ogni regione, ogni provincia ed ogni comune continuarono a snobbare le reali necessità di tutela. L’Unione Europea, preso atto di questa ennesima disattenzione, mise l’Italia in procedura di infrazione poiché le IBA non erano ancora state trasformate in Zps, cioè in zone di protezione speciale che, peraltro, avrebbero seguito un regime per certi versi più morbido rispetto alle IBA, infatti l’IBA è molto rigoroso poiché prevede di non alterare, deturpare, modificare e pregiudicare in alcun modo il sito per le specie per cui è stato istituito.
La Zps, invece, consente, eventualmente, di modificare il sito, però attraverso lo strumento della Valutazione di Incidenza.
L’Unione Europea aveva chiesto che tutte le IBA fossero trasformate in Zps. In Italia la prima perimetrazione delle Zps viene proposta nel 1998, quando l’allora Ministro dell’Ambiente trasmise all’UE un primo elenco.
Non contenta dal numero delle Zps proposte dall’Italia, la condannò per averne istituito un numero insufficiente(condanna n°378/2001).
Si arriva, così, al febbraio 2005 con la regione Sicilia in procedura di infrazione che avrebbe dovuto pagare una multa di centomila euro al giorno se, entro il 22 febbraio 2005, non avesse ampliato le Zps come da indicazione dell’Unione Europea.
Fino a qui tutto regolare, il problema è stato che nella fretta e nell’esigenza di istituire predette zone, sono state tracciate sulla carta delle linee, senza uno studio di attendibilità sulla fauna, sulla flora, degli habitat, e sui siti di ripopolamento, sulle rotte di migrazione eccc… mettendo in confusione interi comuni non compatibili con l’esigenza delle Zps.
A questo punto, ricollegandomi all’istanza presentata alla procura, dall’avvocato Cardile, per la delicata questione del Monterosa, mi chiedo, e vorrei una risposta degli amministratori locali, visto che le Zps sono paragonati ai parchi, quindi zone già protette, perché istituire un ulteriore vincolo agli eoliani con un parco nazionale?
Quale sarà il futuro dei pescatori delle isole? A cosa vanno incontro, visto i vincoli ristrettivi del regolamento? Potranno usare la barca a motore per pescare come adesso? Quali saranno i mezzi di pesca a loro consentiti?
Quale sarà il futuro dei cacciatori presenti nelle isole, visto che all’interno dei parchi non si può cacciare?
Senza un prelievo controllato dei conigli selvatici che fine farà l’agricoltura?
Quale sarà il futuro degli agricoltori che nelle loro terre non potranno più modificare lo status senza una Valutazione d’Incidenza?
Quale sarà il futuro degli operai forestali?
Mi permetto di fare un appello agli eoliani, fermate in tempo questo carrozzone che sta entrando nelle vostre case e che sicuramente avrà un’incidenza negativa nella futura collettività.
Franco Pulitano