Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è a Marsala, la città dove 150 anni fa sbarcò la Spedizione dei Mille e dove oggi si sta svolgendo la cerimonia ufficiale con la partecipazione del ministro della Difesa Ignazio La Russa e delle autorità locali alla presenza di scolaresche, cittadini, molti bambini con camicie e berretti rossi, in onore del colore delle divise garibaldine.
"Non c'è nulla di retorico nel celebrare l'unità conseguita dall'Italia, è un modo di rinnovare il patto fondativo della nostra nazione", ha detto Giorgio Napolitano sul molo del porto di Marsala salutando le due imbarcazioni salpate da Quarto che simboleggiano lo sbarco della spedizione garibaldina di 150anni fa, uno sbarco oggi ostacolato dal forte vento.
"È una giornata bellissima e ventosa. E siamo davanti ad una meravigliosa manifestazione di popolo. Quando talvolta - ha detto Napolitano, sul molo - 'mah il centocinquantenario!' o addirittura si ha da ridire sull'Unità d'Italia, per capire che si tratta di uno straordinario e fondamentale patrimonio collettivo del popolo italiano, basta vedere la partecipazione calorosa come quella di questa mattina a Marsala".
Dal porto, Napolitano si è recato in municipio e poi ha raggiunto la piazza dove si svolge la celebrazione storica."Chi si trova ad immaginare o prospettare una nuova frammentazione dello Stato nazionale, attraverso secessioni o separazioni comunque concepite, coltiva un autentico salto nel buio", ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a Marsala, nel suo intervento alla cerimonia organizzata nell'ambito del 150esimo anniversario dell'unità d'Italia. "Le celebrazioni del 150/o dello Stato nazionale sono l'occasione per determinare un clima nuovo nel rapporto tra le diverse realtà del Paese, nel modo in cui ciascuna guarda alle altre, con l'obiettivo supremo di una rinnovata e salda unità che è, siamone certi, la sola garanzia per il nostro comune futuro".
Ed ancora: "Chiedo a tutte le forze responsabili che operano nel Nord e lo rappresentano, di riflettere fino in fondo su un dato cruciale: l'Italia deve nel medio e lungo periodo crescere di più e meglio, ma può riuscirvi solo se crescerà insieme, solo se si metteranno a frutto le risorse finora sottoimpiegate, le potenzialità, le energie delle Regioni Meridionali".