(di Gianni Iacolino) Dopo l'incontro di oggi pomeriggio sulle problematiche inerenti il depuratore, non posso fare a meno di domandarmi se il folto gruppo del commissario con relativi tecnici al seguito, del sindaco con i suoi collaboratori, qualcuno dei quali presenti in sala, possa, tornando a casa, sentirsi a posto con la propria coscienza, alla luce di quello che e' emerso chiaramente dagli interventi che si sono susseguiti sino alla solita intollerabile volata finale ( la corsa all'aliscafo ).
Ma e' mai possibile che si definiscano professionisti persone incapaci di qualche ora in di disponibilita' ad un confronto, anche se duro, su temi di vitale importanza per la popolazione?
Ho avuto la netta impressione di un potere arroccato ed accartocciato su se stesso , del tutto incapace di vedere il mondo reale, fuori dal palazzo, fatto di gente vera e che protesta quando vede compromesso quanto ha saputo creare negli anni col proprio lavoro o quanto ha ricevuto dai sacrifici dei propri genitori.
Ricorrere ad artifizi tecnico-giuridici, che hanno mostrato tutta la loro fragilità di fronte alle numerose osservazioni dettagliate e puntuali fatte da tutti gli intervenuti, non e' servito a nulla.
Da quell'assemblea non credo che qualcuno sia potuto uscire convinto che la scelta fatta dal commissario ed avallata dall'amministrazione comunale, mai cieca come in questo caso, possa trovare alcuna giustificazione, dal momento che c'era e c'e ancora, con i dovuti possibili interventi, l'alternativa valida a quest'atto vandalico che ancora ci si ostina a perseguire.
E poi, Signor Sindaco, in una situazione come quella di oggi, non dica piu', come ha fatto oggi, "i miei cittadini", perché sembrava fuori luogo, dal momento che nessuno la seguiva, dal momento che Lei non appariva piu' come il rappresentante della comunità' e dei suoi interessi, ma, forse, di altri interessi,non certamente quelli della nostra isola.
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