Gli smemorati
Ogni tanto mi diverto a leggere sui giornali on-line qualche “novità”, soprattutto quelle che provengono da certi personaggi che ambiscono a candidarsi nelle prossime tornate elettorali ed a caccia di visibilità e, perché no, alla ricerca di una bella “smacchiata” dopo aver camminato a braccetto con l’attuale amministrazione con incarichi di sottogoverno; tanto la gente di Lipari dimentica facilmente pensano, ma io non dimentico così facilmente.
Partiamo da uno degli argomenti cruciali degli ultimi anni, il piano dei porti, tutti oggi lo chiedono a gran voce, ed io, quale segretario dei DS, non posso far finta di nulla avendolo richiesto all’attuale sindaco sin dal 2004, ben sette anni fa.
Scrivevo al sindaco Bruno in una nota del 12 gennaio 2005: Le rammento che il nostro partito nell’ultimo anno Le ha indirizzato oltre dieci note sull’argomento, ma Lei si ostina a non portare alla discussione in Consiglio Comunale il Piano Regolatore dei Porti, nonostante lo stesso contenga proprio quella soluzione che i cittadini di Marina Lunga chiedono per la protezione della rada e l’attracco in sicurezza dei mezzi navali, sia traghetto sia aliscafi.
A seguito della nota il 25 gennaio incontravamo il Sindaco Bruno al quale ribadivamo: In merito al Piano Regolatore Generale dei Porti, abbiamo ricordato al Sindaco che già nel mese di Agosto 2004 aveva dichiarato che aver dato ai progettisti chiare indicazioni per procedere alla redazione dello strumento di programmazione. Nell’incontro odierno ha affermato che non vi sono disponibilità di somme per pagare i progettisti, ma che intende portare avanti le proposte raccolte negli incontri tenuti da questi con la popolazione, gli operatori e le forze politiche locali, rigettando altri programmi e studi di fattibilità proposti nel recente passato. Abbiamo ricordato al Sindaco che soltanto con un Piano dei Porti regolarmente approvato è possibile ottenere finanziamenti e procedere a quelle opere che da decenni gli eoliani attendono. In merito alle somme abbiamo sollecitato in sindaco a richiedere alla Regione Siciliana un finanziamento specifico, comunicando che attiveremo il nostro gruppo regionale per sollecitare il Governo Cuffaro a porre attenzione ai problemi delle Isole Eolie dimenticare dal governo del Polo. Su questo argomento abbiamo chiesto al Sindaco una verifica nel giro di qualche mese.
Abbiamo, infine, trattato delle messa in sicurezza dei Porti sostenendo, come peraltro fatto in tutte le sedi, che gli interventi si debbono conciliare con il Piano Regolatore dei Porti. Abbiamo posto una serie di priorità: Porto di sottomonastero, Marina Corta, Pignataro e Porticello. In merito al Porto di sottomonastero abbiamo appreso con soddisfazione che la nostra proposta è stata accolta dall’amministrazione: realizzare una grande diga foranea che parta dall’attuale molo a giorno, per allungarsi verso ENE per almeno 180/200 metri ed in grado di assicurare l’accosto anche delle navi da crociera. Il sindaco ci ha comunicato di aver incaricato l’architetto Valle, esperto dell’amministrazione, di verificare i costi dell’intervento che si sono dimostrati assolutamente alla portata dei finanziamenti destinati alla messa in sicurezza, quantificati in circa 2 milioni di euro.
A distanza di un paio di giorni l’On.Le Filippo Panarello presentava una interrogazione all’A.R.S. chiedendo un finanziamento di 250 mila euro per il pagamento delle parcelle dei professionisti e per pervenire alla redazione del Piano regolatore dei Porti.
Tutto questo ben due anni prima della data di presentazione del progetto Condotte d’Acqua. Avevamo ragione, le nostre posizioni non erano polemica politica, o volontà di non far lavorare l’amministrazione, ma una posizione ponderata, approfondita e analizzata alla luce delle leggi che governano la nostra regione e la nostra Nazione.
Ai miei concittadini dico, attenzione, attenzione a chi vuole presentarsi oggi come il paladino dello sviluppo, del progresso; giocano, pensano che non ricordiamo, che dimentichiamo la sera quello che abbiamo fatto al mattino.
Lipari 4 marzo 2011
Pino La Greca
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