IN SICILIA rimangono ancora criticità nel sistema sanitario, e si aprono incognite anche sulla garanzia dei Livelli essenziali di assistenza (Lea). Lo ha detto il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, durante il "Question time" alla Camera. Proprio sui Lea, ha spiegato il ministro, «si riscontra una bassa percentualità di assistenza domiciliare agli anziani ed elevati indici di inappropriatezza come per i parti cesarei». E «molti impegni» della Regione, secondo Fazio, «non sono ancora stati realizzati, c'è una percentuale di assistenza ospedaliera elevata, oltre 213 invece che 180, anche per il 118 ci sono forti dubbi sul riordino del sistema e la spesa farmaceutica è superiore del 13,6% rispetto al tetto di riferimento». Infine, sulla garanzia dei Lea resta «l'incognita della recente decisione della regione di ridurre la compartecipazione al Fondo sanitario nazionale dal 49 al 42%». In ogni caso, ha concluso Fazio, «continuiamo a vigilare affinchè queste perduranti criticità possano essere risolte».
Il ministro ha risposto all'interrogazione presentata da alcuni deputati siciliani del Pdl (Nino Germanà, Giuseppe Marinello, Alessandro Pagano, Vincenzo Fontana, Vincenzo Garofalo e Salvo Torrisi) i quai hanno detto di essere parzialmente soddisfatti delle risposte. Ritengono infatti che «l'obiettivo dell'efficienza economica è stato utilizzato come un machete anteponendolo al diritto alla salute secondo convenienza, con tagli dei posti-letto nel settore pubblico, senza la contestuale attivazione dei Pta, delle Rsa e dell'assistenza domiciliare. Per non parlare poi del tasso di ospedalizzazione che, nel 2009, è stato attestato in 213,19 per mille abitanti, o della mancata riduzione della spesa farmaceutica o dell'inadeguato controllo della spesa di funzionamento del 118».
Ma il senatore del Pd, Giuseppe Lumia chiede al ministro Fazio di «dire la verità. Tre giorni fa elogiava la Sicilia, per avere rispettato il piano di rientro della sanità, e ha fatto bene perchè è stato avviato un processo di risanamento virtuoso, che sta scardinando il sistema di potere perverso della spesa sanitaria. Oggi, invece, dice una cosa opposta perchè ha ceduto alle pressioni di quel centrodestra siciliano che antepone lo scontro politico al bene della Sicilia e addirittura alla salute dei cittadini. Lo stesso centrodestra artefice del dissesto finanziario della sanità regionale».
«Un ministro – aggiunge – un rappresentante dello Stato, non può scadere fino a tanto. Pertanto, lo invito a sottrarsi a questa azione di bieca propaganda e a dire le cose come stanno. I siciliani devono sapere chi a Roma sacrifica il bene comune della Sicilia. Fazio, quindi, riconosca il merito della Regione, facendo trasferire i fondi Fas».
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