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lunedì 16 maggio 2011

Le coste “a rischio” delle Eolie e l’ennesima presa in giro di ministri e plenipotenziari del governo Berlusconi.

L’ordinanza 49/2010 dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Lipari, reiterata d’ufficio con sollecito al Comune per dare massima visibilità al provvedimento, sancisce di fatto l’inaccessibilità di gran parte dei litorali delle Eolie normalmente frequentati da bagnanti e imbarcazioni. In nome della sicurezza, viene assestato un duro colpo a un settore vasto che – come immediata conseguenza di una crisi sempre più tangibile – versa già in gravi difficoltà. Soltanto a Lipari, per fare un esempio, i divieti di accesso e balneazione colpiscono lo specchio acqueo dell’Hotel Carasco, le spiagge attrezzate come White Beach e Valle Muria o comunque frequentate come Praia Vinci, Spiaggia dei Gabbiani e Pietra Liscia; probabilmente, in alcuni casi ci troviamo di fronte a un eccesso di cautela, nel senso che la motivazione dell’interdizione – l’instabilità delle falesie soprastanti –  sembra interessare tratti di litorale per i quali il rischio non appare maggiormente significativo di quanto lo sia in altre aree, tuttavia non menzionate nell’ordinanza. Ma la sua reiterazione è una realtà e ci mette di fronte a un fatto compiuto. Dato che l’ordinanza vieta l’accesso agli isolotti di Panarea, sarebbe facile ironizzare sull’immaginifica vicenda della grotta che il sindaco di Lipari vorrebbe intitolare a William e Kate, ma che – essendo stata interdetta – non sarà agibile per un possibile cerimoniale.

C’è tuttavia poco da ironizzare. È invece necessario chiedersi come sia stato possibile arrivare a questo risultato dopo un anno trascorso nell’indifferenza più assoluta e senza pianificare in tempo interventi preventivi, a tutela della pubblica incolumità ma anche dell’andamento di una stagione turistica che già si preannuncia difficile. Immediatamente dopo l’evento sismico dell’agosto scorso, si era parlato di messa in sicurezza delle falesie maggiormente interessate dal terremoto e dalle frane (almeno di una parte), e di ingenti finanziamenti che avrebbero permesso di attivare queste procedure d’urgenza. “Metteremo in sicurezza i due-tre punti più a rischio frane … il ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo si è attivamente impegnato contro il rischio idrogeologico: c’è un miliardo di euro stanziato nell’ultima finanziaria” (17/8/2010, dichiarazioni di Guido Bertolaso, allora a capo della Protezione Civile). Ad oggi, nonostante le roboanti dichiarazioni del sottosegretario (nonché cittadino onorario del comune di Lipari), non è stato messo in sicurezza nemmeno un metro di costa; il risultato – altamente prevedibile – è sotto gli occhi di tutti: un’ordinanza che – richiamandosi a presupposti di natura geologica – sarà difficilmente contestabile e ancor più difficilmente revocabile, dato che nel frattempo non è successo e non succederà nulla di nuovo.
Pietro Lo Cascio
consigliere comunale di Sinistra Ecologia Libertà
NDD- Lo Cascio fa riferimento all'ordinanza del Circomare e che potrete leggere scorrendo questa pagina o cliccando su questo link http://eolienews.blogspot.com/2011/05/coste-rischio-frane-lordinanza-del.html

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