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sabato 23 luglio 2011

Unci e procurato allarme. Lettere al direttore. Ci scrive Pietro Lo Cascio

Caro Sarpi,
ti scrivo in merito alla notizia apparsa sul tuo giornale on-line, “Lavori a Unci. In arrivo una denuncia per procurato allarme?”, ripresa anche dal tuo collega Paino su lipari.biz e apparsa – mi dicono, abitualmente non la leggo – su Gazzetta del Sud. Ho molta stima – lo sai – del lavoro che svolgi, ma non ti nascondo di essere rimasto sorpreso, in questo caso, del “taglio” dato all’informazione di cui ci porti a conoscenza. Chi denuncia chi? Hai notizie più precise? La denuncia sta per essere presentata dalla ditta che esegue i lavori? Da chi gestisce il dissalatore di Canneto Dentro? Dall’amministrazione comunale? O, addirittura, dal commissario all’“emergenza idrica”?
Quando un giornalista serio e professionale, quale tu sei, ha sentore di un simile avvenimento, perché non esplicita la fonte – non è certamente segreta, dato che si appresterebbe a denunciare qualcuno per “procurato allarme” – e chiarisce dunque i termini della vicenda, troncando sul nascere eventuali dubbi e, inevitabilmente, non procurando “allarmi” più o meno attendibili?
Te lo chiedo perché l’intera questione dei lavori – avviati senza nemmeno un cartello dove si potesse evincere la loro natura, finalità, responsabilità – ha destato comprensibili perplessità, per una lunga serie di ragioni che prima di me ha bene evidenziato il consigliere Megna in una recente interrogazione; di solito, alle perplessità dei consiglieri comunali, dei cittadini e delle associazioni che li rappresentano, si dovrebbe rispondere con chiarimenti, piuttosto che paventando minacciose azioni giudiziarie.
Sull’opportunità di procedere nel modo e nei tempi contestati, potremmo discutere a lungo; è chiaro che se c’è un’emergenza di natura tecnica, la “bolla d’aria” cui fai riferimento, si interviene con la dovuta urgenza, ma agendo in una spiaggia pubblica che è una delle principali mete turistiche dell’isola e nel pieno di una stagione balneare, sarebbe auspicabile fornire corretta informazione e limitare al massimo i disagi connessi all’intervento. Proprio la mancanza di garanzie e di informazione risulta essere stata il motivo di una diffusa apprensione e, successivamente, di disposizioni dell’Ufficio Circondariale Marittimo che richiedono le analisi e un definitivo parere dell’ARPA, soggetto pubblico titolato ad agire a garanzia della salute pubblica. Se, come hai scritto, si tratta invece della collocazione di una nuova condotta “che consentirà un più efficace funzionamento dell’impianto”, invito gli estensori della fantomatica denuncia “per procurato allarme” a denunciare pure me, perché è evidente che tale iniziativa, attuata nel mezzo della stagione estiva e in un’isola che fatica a fare fronte a una grave crisi turistica, sarebbe frutto di un’inadeguata pianificazione degli interventi essenziali di manutenzione, gestione e miglioria di un impianto. In questo caso, chi realmente starebbe procurando “allarme”, i cittadini che si chiedono cosa stia succedendo e lamentano evidenti disagi, o chi avvia i lavori in questione in pieno luglio a danno dell’immagine di una delle ultime spiagge accessibili? Naturalmente, questi sono aspetti che valuterà chi dovesse eventualmente ricevere questa strana denuncia, partorita – a mio modesto avviso – più da un senso di inguaribile autoreferenzialità, che da una attendibile – ma, purtroppo, ormai troppo spesso assente – assunzione di responsabilità di fronte a lecite istanze presentate dalla cittadinanza.
Cordialmente
Pietro Lo Cascio
consigliere comunale di Sinistra Ecologia Libertà
NOTA DEL DIRETTORE
Caro Pietro,
nessuna volontà di polemizzare con te stante anche il rispetto (reciproco credo). Per questo motivo con questo scritto  intendo chiudere questa discussione e non dare spazio sia ad altre mail già arrivate stamani definite "chiarificatrici" da parte di chi le ha inviate, e che poi sono una sottile (?) aggressione al diritto di cronaca, sia ad altre che dovrebbero arrivare.
Ogni giornalista ha le sue fonti confidenziali attraverso le quali accede a determinate notizie. Proprio perchè confidenziali queste fonti, ovviamente, restano anonime. In questo caso una di queste fonti mi ha informato che vi sarebbe l'intenzione di presentare quella che tu definisci "fantomatica denuncia" da parte di "quanti a vario titolo sono interessati all’intervento pro funzionalità del dissalatore di Canneto Dentro" (così era scritto nell'articolo da me pubblicato)
A me interessa la notizia è la notizia c'è.... giusta o sbagliata che sia l'azione che si vorrebbe intraprendere.
Credo mi permetterai di dire che sono stato ben chiaro anche senza stare ad elencare nomi, cognomi, professioni o ruoli che potrai presumere siano nella mia conoscenza. 
Per il resto ci sono organismi competenti che valuteranno a fronte di altre segnalazioni-denunce se il criterio adottato nell'installazione del cantiere, sulla sua segnalazione sia legale o meno. Così come se vi sono i presupposti di inquinamento ambientale o se tutto nel complesso è stato solo una "bolla d'acqua", pardon "d'aria" che si poteva sgonfiare senza estremismi da qualunque parte essi siano stati posti in essere o stiano provenendo.
Per quanto riguarda la "Gazzetta del sud", che tu scrivi di non leggere abitualmente, caro Pietro posso garantirti che non pubblica solo queste notizie (invise o non accettate da qualcuno) ma spesso e volentieri, sia a mia firma che del collega Paino, da spazio a tutto quanto accade in quest'isola. Ivi compresi decine di articoli che danno risalto alle tue iniziative
Salvatore Sarpi

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