Già qualche mese fa avevo cercato di chiarire la questione TARSU-albergatori ma evidentemente sia sul web che per la strada c’è ancora qualcuno che nutre qualche dubbio. Mi trovo pertanto costretto ad intervenire anche perché c’è chi, in modo miope e subdolo, tenta di gettare fango su una categoria produttiva che, nonostante la crisi e l’imperante concorrenza sleale ed illecita, continua a fare del proprio meglio per offrire servizi di qualità e promuovere le Eolie nel mondo.
Si sostiene che gli albergatori pagherebbero in ritardo o, addirittura, non pagherebbero la TARSU (come se ciò, per un’attività munita di regolare licenza, potesse mai essere possibile) e che ci sia una sorta di connivenza tra questi e i soggetti responsabili di disporre e o far pagare il tributo. Inoltre, facendo una gran confusione, si asserisce che il consiglio comunale avrebbe tardato nel prendere una decisione con l’intento di favorire gli albergatori.
È evidente che quanto viene pretestuosamente asserito o “chiacchierato”, non possa che avere come unica fonte il pettegolezzo. Non poggiando quindi tali argomentazioni su alcun fatto o atto formale, non possono trovare alcun riscontro nella realtà.
In primo luogo, qualora vi fossero cartelle TARSU sospese e quindi ancora non pagate, queste sarebbero da ricondursi a sentenze vinte dagli albergatori o da altri privati nei confronti del Comune di Lipari. Tutte le altre cartelle sono state o sono in procinto di essere pagate secondo le modalità previste dalla legge. È, inoltre, importante ribadire che nel corso degli anni c’è sempre stata la massima disponibilità da parte degli albergatori a valutare e proporre ipotesi di transazione sulle cartelle oggetto di contenzioso.
Per quel che concerne le modifiche formali adottate in dicembre dal consiglio comunale, queste hanno semplicemente evitato che, in funzione di un ricorso vinto dagli albergatori, il Comune potesse trovarsi a dover sospendere una serie di cartelle esattoriali. Risulta, pertanto, priva di fondamento anche l’ipotesi secondo la quale, in virtù di tale delibera, gli albergatori si troverebbero finalmente ed improvvisamente costretti a dover pagare la TARSU.
Infine, ci preme ribadire - alla luce delle diverse sentenze di Commissione Tributaria, dove viene stabilito che gli hotel debbano essere tassati al pari delle abitazioni private, e vista l’inadeguatezza della vigente riduzione deliberata in favore degli stagionali – quanto la tassazione in vigore sia da considerarsi decisamente iniqua e penalizzante per la categoria.
Sono certo che chi leggerà queste righe lontano dalla confusione elettorale, non potrà che comprenderne il significato, essendoci limitati a riportare una serie di fatti di semplice e immediato riscontro.
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