“La Sicilia ce la farà”. E’ la vigilia di Natale, e il presidente Crocetta, insieme con i novanta deputati di Sala d’Ercole, è a lavoro. Ieri mattina, infatti, il presidente della Regione ha presentato in Aula il suo programma, più tardi si riunirà la giunta di governo per approvare la legge di stabilità, il bilancio e l’esercizio provvisorio.
“Per rispettare gli impegni presi per i primi cento giorni di governo manca solo la ‘sburocratizzazione’della pubblica amministrazione, ma ci lavoreremo nel mese di gennaio”.
Fondi europei, patto dei sindaci, Ato, precari, parità di genere e norme di incompatibilità sono, invece, tutte norme già in corso di sviluppo. “Devono finire sprechi e privilegi tipici della ‘pratica del passato’ – ha detto Crocetta parlando con i giornalisti – . L’imperativo, adesso, è il risanamento di bilancio, l’utilizzo produttivo del precariato e la creazione di nuovi posti di lavoro attraverso l’uso di energie alternative e la sburocratizzazione”.
E il nuovo bilancio che andrà in Aula in questi giorni presenterà un miliardo di riduzione della spesa rispetto a quello dello scorso anno, “senza però che vengano toccati gli stati sociali”.
“L’amministrazione regionale – ha spiegato il governatore nel corso del suo intervento a Sala D’Ercole – in questi anni ha mostrato il suo peggiore volto. E per innescare un vero processo di cambiamento, vanno analizzate le cause di questa situazione”. Come, per esempio, quelle che hanno portato alla produzione di “5 miliardi di deficit”.
“Questa regione – ha continuato Crocetta – spende di più di quanto incassa. Perciò, coerentemente con il rigore della spesa, quest’anno non si devono superare le uscire di cassa del 2012”. Tanti altri, però, i temi sui quali il governatore ha messo l’accento.
Sviluppo. Crocetta non guarda solo al risparmio, e punta allo sviluppo, che “passa anche per l’internazionalizzazione della Sicilia”. Per questo, ha spiegato di stare lavorando all’attivazione di “ponti con Libia e Tunisia, la realizzazione, attraverso la creazione di una rete ad alta velocità, di collegamenti veloci tra le metropoli siciliane e i due maggiori aeroporti”. A tal fine Crocetta ha riferito di avere già incontrato, la settimana scorsa, il ministro (ormai ex) per la coesione territoriale Fabrizio Barca e Mauro Moretti, amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato.
Rifiuti. Altro tema ‘caldo’, la questione dei rifiuti, che “va approvata assolutamente entro fine dicembre”, per garantire ai comuni la possibilità di gestire “in blocco” la raccolta e lo smaltimento. La norma sui rifiuti, infatti, è uno dei prossimi punti all’ordine del giorno della seduta d’Aula del prossimo 29 dicembre.
Formazione professionale. “Le troppe clientele hanno fermato lo sviluppo della giustizia sociale”. La denuncia del presidente della Regione non lascia velata la critica ai meccanismi di assunzione e gestione degli enti di formazione. “Sono accadute cose molto strane – ha detto – , e allo stato attuale ci sono tante, ma tante incompatibilità”. Adesso, però, bisogna impegnarsi per una formazione “senza sprechi, che si leghi al mondo dell’università della ricerca e del volontariato, come quello dei salesiani. E’ fondamentale, poi, la collaborazione con le aziende”.
Mafia. E infine, si sa, il tema della mafia è molto caro al presidente Crocetta. “Basta con la demagogia”, però. “E’ ora che il governo si impegni seriamente per estromettere la mafia dalle istituzioni e dalla pubblica amministrazione: le parole non bastano”.
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