Una notizia che stona con quella uscita nei giorni scorsi. E cioè della rivoluzione nei collegamenti ferroviari, un’opera titanica, dal costo complessivo di 10 miliardi di euro per strappare l’entroterra siciliano dall’isolamento. ”Entro metà febbraio chiudiamo tutto l’accordo per il triangolo Palermo, Messina, Catania”, aveva annunciato il presidente della regione Sicilia Rosario Crocetta, arrivato a Bruxelles per presentare un evento nei locali del Parlamento europeo.
“In quanto semplice fornitore del servizio – spiega una nota -, Trenitalia e’ pronta non soltanto a non tagliare, ma ad effettuare anche piu’ corse di quelle oggi in programmazione. La soluzione sarebbe gradita a Trenitalia, occorre pero’ che il committente pubblico stanzi le risorse necessarie per acquistare il servizio. La copertura finanziaria del Contratto fra Trenitalia e le Regioni a Statuto autonomo, come la Sicilia, e’ stabilita ed erogata direttamente dallo Stato”, ma “le risorse fissate per il 2013 non consentono il mantenimento degli attuali livelli di offerta e quindi Trenitalia si vede costretta ad adeguare i propri piani di produzione in coerenza con tale ipotesi di disponibilita’ finanziarie”.
In sostanza, si cerchera’ di intervenire sulle corse a minore domanda, “attenuando cosi’, quanto piu’ possibile, l’impatto negativo sulla clientela”. Le nostre scelte, comunica Trenitalia, ”sono state comunicate ufficialmente, e con ampio anticipo”, con una lettera dell’amministratore delegato “indirizzata al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e agli assessorati regionali competenti e interessati”. Nella lettera si precisa che a partire dal 10 marzo saranno ridotti, per insufficienza di copertura finanziaria da parte del committente pubblico, “proporzionalmente nella misura del 10%, i servizi inclusi nel perimetro del Contratto di Servizio”.
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