Nell’ambito
di periodici controlli svolti lungo l’intero territorio di giurisdizione che,
com’è noto, si estende da Villafranca a Tusa, personale militare dipendente,
ieri 17 giugno ha rinvenuto sulla spiaggia di Spadafora, a bordo di un
peschereccio una rete che, per caratteristiche costruttive (larghezza di
maglia, trama di filato, ecc.) è classificabile come “spadara”, attrezzo che da
anni è stato dichiarato illegale e che di norma viene utilizzato per la pesca
dei grandi pelagici (tonni, pescespada, ecc).
L’attrezzo
vietato, avente una lunghezza di circa 3000 mt e con un’apertura di maglia di
18 cm, si trovava a bordo di un peschereccio pronto a salpare e normalmente
dedito all’attività di pesca nelle acque antistanti il litorale di Spadafora.
A carico
del proprietario del peschereccio, intervenuto durante l’attività di controllo,
è stato elevato un verbale di illecito amministrativo di € 4000,00 per
violazione del combinato disposto del D.M. 21.09.2011, del Reg. CE 894/97 e del
D.lgs 4/2012 per detenere a bordo dell’unità da pesca una rete da posta
derivante con misure non consentite.
Tale attrezzo è stato sottoposto a
sequestro amministrativo.
Nel corso della stessa operazione, i
militari della Guardia Costiera di Milazzo hanno rinvenuto, abbandonata da
ignoti sempre sulla spiaggia di Spadafora, un’altra rete lunga circa 1000 mt,: anch’essa
è ritenuta illegale per larghezza di maglia (18 cm) ed è stata sottoposta a
sequestro amministrativo.
Analogamente è stato sottoposto a
sequestro amministrativo un altro spezzone di rete, di altri 1000 mt, questa
volta del tipo “sciabica con velo”, abbandonato sempre da ignoti sulla spiaggia
di Spadafora.
Anche
tale tipo di rete è giudicata illegale dalle norme nazionali e comunitarie,
atteso che è utilizzata per la cattura – vietata - di novellame di sarda.
Tale
operazione si inserisce nell’attività di vigilanza e controllo della pesca che
periodicamente la Guardia Costiera di Milazzo svolge a terra e a mare
finalizzata ad accertare il rispetto delle norme sull’intera filiera della
pesca dal momento dello sbarco del pescato in banchina sino alla vendita al
consumatore finale e a garanzia della piena applicazione della normativa
vigente che prescrive la necessità dell’utilizzo di attrezzi consentiti, i soli
che possano garantire una pesca sostenibile e che non depauperi il patrimoni
ittico.
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