di Chiara Billitteri -
Si è insediata a Palazzo dei Normanni la Commissione speciale ‘per l’applicazione del decreto Monti e sui rapporti tra l’Assemblea regionale siciliana e il governo’.
Il nuovo organo legislativo, del quale è stato eletto presidente Antonello Cracolici (Pd), avrà il compito di stabilire le modalità di applicazione della spending review ai costi di funzionamento del parlamento regionale, tagliando, tra le altre cose, le indennità dei deputati e i fondi destinati ai gruppi parlamentari.
Cracolici, infatti, ha spiegato che “rivedere gli aspetti legati ai costi del parlamento e della politica è necessario”, e che per questo si interverrà sulla legge regionale del ’65, quella che collega l’Ars al Senato: “Dopo cinquant’anni – ha continuato il neopresidente della commissione – vareremo nuove norme per regolare le modalità della spesa dei fondi pubblici necessari al funzionamento di questa Assemblea”. E per questo, ha assicurato il presidente dell’Assemblea regionale Giovanni Ardizzone, “lavoreremo anche ad agosto, se necessario”. L’obiettivo è rendere operativo il decreto dal primo gennaio 2014, data dell’entrata in vigore della legge.
Ma l’applicazione dei tagli alle spese del parlamento sarà solo la prima fase. Il secondo step della commissione riguarderà i rapporti tra governo e Assemblea regionale, che vanno rivisti a seguito dell’introduzione dell’elezione diretta del presidente della Regione e della possibilità di nominare ‘esterni’ in giunta.
“Fino a questo momento si è tergiversato troppo – ha commentato il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone – adesso è necessaria una modifica della legge statutaria”. Questo perché il sistema, così com’è, è “un’anatra zoppa”, come lo ha definito Cracolici: alcune norme, cioè, dopo l’introduzione dell’elezione diretta del governatore sono rimaste invariate, ma con la modifica della legge elettorale adesso non hanno più alcun effetto.
Inoltre, nella prossima legislatura il parlamento subirà un profondo mutamento, con la diminuzione del numero di deputati da 90 a 70. E’ in virtù di questo che vanno modificati “gli assetti e gli equilibri di potere”, perché “ad una ridefinizione numerica deve corrispondere una ridefinizione delle competenze”.
Non solo: “L’elezione diretta – ha detto Cracolici – va difesa, ma il ruolo del parlamento va rilanciato”. La bozza per la modifica della legge statutaria è già pronta, ma non è escluso che la commissione possa affrontare, in futuro, altri aspetti che riguardano lo Statuto e l’autonomia della Regione.
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