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martedì 9 luglio 2013

Depuratore a Canneto Dentro. Ancora un no dal consiglio comunale. La mozione approvata

Il consiglio comunale di Lipari, conclusosi alle 15 e 30, dice-come era prevedibile-  no all'unanimità al depuratore a Canneto Dentro e propone un tavolo tecnico per indicare altra area e chiede la revoca dell'emergenza idrica e fognaria. 
Il tutto contenuto in una mozione, predisposta inizialmente da Lo Cascio ed integrata durante la riunione dei capi-gruppo. Il sindaco di Lipari ha ribadito il suo no all'opera a Canneto Dentro ma ha sottolineato che non è disposto a farsi strumentalizzare.
Dopo la votazione il consiglio è stato aggiornato a lunedì alle 10 per il trattamento degli altri punti all'ordine del giorno. . Questa la mozione approvata:
Il Consiglio Comunale a seguito
degli Ordini del Giorno approvati all’unanimità dal Consiglio Comunale di Lipari nelle sedute del 12 dicembre 2010 (105/2010) e del 17 gennaio 2011 (2/2011), nei quali veniva contestata la localizzazione del nuovo impianto di depurazione a Canneto Dentro e ribadita la piena condivisione delle previsioni contenute nel P.R.G. del Comune di Lipari come approvato dal Consiglio Comunale;
delle motivazioni addotte nel ricorso depositato in data 17 novembre 2011 presso il TAR del Lazio dal Prof. Saitta per conto del Comune di Lipari su mandato conferito dall’allora sindaco Mariano Bruno, in particolare per quanto attiene la manifesta illogicità delle scelte operate dall’ufficio commissariale per l’Emergenza Idrica in merito alla localizzazione del nuovo impianto di depurazione a Canneto Dentro e di altri impianti annessi;
dell’evidente dissenso popolare nei confronti di tale localizzazione, già espresso attraverso una petizione 
sottoscritta da centinaia di residenti nel Comune di Lipari e pervenuta al Consiglio Comunale nel 2010, un contestuale ricorso al TAR depositato per conto di numerosi concittadini, nonché di varie altre manifestazioni che rivelano in modo inequivocabile l’esistenza di un disagio diffuso e la potenzialità negativa di conseguenti conflitti a carattere sociale determinati dalla stessa;dell’Ordine del Giorno n. 9/5714/6 approvato alla Camera dei Deputati che “impegna il Governo a valutare attentamente l’opportunità dell’attuale proroga dell’Emergenza Idrica nelle Isole Eolie e comunque a individuare iniziative volte a favorire il rientro, entro un breve termine, nel regime ordinario delle attività favorendo in tal modo la traslazione alla Regione Siciliana delle competenze correlate alla realizzazione delle opere in argomento in concertazione con l’ente locale di riferimento”; 
rilevando
come il problema prioritario sia oggi certamente rappresentato dalla localizzazione prevista per gli impianti ma, allo stesso tempo, non debba essere ignorato che l’intero progetto presenti nel complesso gravi lacune, atteso che 

a) esso non risolve né prospetta alcuna soluzione al problema della mancanza di reti fognarie in frazioni del territorio comunale soggette evidente espansione, quali Acquacalda o Pianoconte
b) esso non risolve né prospetta alcuna soluzione al problema dell’approvvigionamento idrico esaustivo sia per Lipari, sia per le altre isole afferenti allo stesso Comune
c) i costi previsti per la produzione di acqua desalinizzata secondo le previsioni progettuali della Sogesid e/o quelli del trasporto della stessa mezzo nave sono destinati a rimanere esorbitanti e palesemente insostenibili, anche alla luce della generale adozione del concetto di spending review e dei relativi provvedimenti finanziari introdotti;
come nel corso di 13 anni di gestione commissariale dell’Emergenza Idrica non sia stata mai presa in seria considerazione l’ipotesi di intervenire per eliminare o attenuare i rischi di inquinamento ambientale connessi al funzionamento dell’impianto di pre-trattamento esistente nel Comune di Lipari e attualmente sottoposto a sequestro da parte dell’autorità giudiziaria;
come la stessa gestione commissariale dell’Emergenza Idrica abbia di fatto impedito l’espletamento delle necessarie fasi di concertazione – previste dalla normativa vigente – per la definizione di un progetto di cruciale importanza per il futuro e la qualità della vita di una comunità, ignorando in tal senso sia le istanze e i deliberati del Consiglio Comunale già richiamati, sia la richiesta di una fase di approfondimento dell’istruttoria che consentisse ai soggetti interessati di potere visionare adeguatamente le caratteristiche del progetto e analizzarne le implicazioni, stante che tali atti sono stati trasmessi al Comune di Lipari soltanto pochi giorni prima (25/11/2010) della conferenza di servizi tenuta il 6/12/2010 presso la Prefettura di Messina dove si è proceduto al conseguimento dei pareri per l’approvazione del progetto definitivo; inoltre, la mancata pubblicizzazione sull’Albo Pretorio del Comune di Lipari di tale conferenza di servizi e dei relativi atti ha ostacolato la partecipazione dei cittadini e dei rappresentanti di categoria e leso il loro diritto a conoscere gli sviluppi e le scelte progettuali e procedurali;
come la scelta definitiva del sito dove ubicare il nuovo impianto di depurazione di Lipari sia stata effettuata in palese contrasto con quanto disposto dalla Legge n. 119 del 10/5/1975 e della successiva deliberazione del Comitato ministeriale per la Tutela delle acque dall’inquinamento del 4/2/1977 che, tra le varie prescrizioni tecniche, introduce quella secondo cui “la scelta della località di installazione dell’impianto di depurazione deve essere fatta con riferimento – ove esista – allo strumento urbanistico vigente nel comune”;
come, alla luce delle indicazioni sopra richiamate, sussistano forti perplessità sia sul livello di approfondimento di una valutazione degli effetti delle emissioni odorose degli impianti di depurazione, sia sulla contiguità tra le prese e gli scarichi a mare pertinenti, rispettivamente, agli impianti di depurazione e di dissalazione, sia infine sul livello di approfondimento di una valutazione delle implicazioni socio-economiche e ambientali connesse alla localizzazione della pompa di sollevamento e del collettore degli impianti che viene prevista nelle immediate adiacenze di una delle spiagge più frequentate dell’isola di Lipari;

come possano essere addotte ragioni di natura economica per giustificare scelte di localizzazione di impianti che risultano in palese contrasto con le previsioni del P.R.G., frutto di adeguati confronti con la cittadinanza, di valutazioni a più ampia scala che coinvolgono l’intero assetto territoriale e socio-economico del Comune, e ratificate con l’approvazione dello stesso strumento urbanistico, quando l’intero capitolo dell’“Emergenza Idrica” ha goduto di congrue dotazioni finanziarie; come possano essere addotte ragioni relative a rischi di un dissesto idrogeologico nell’area individuata dal P.R.G. quando è noto che sulle stesse – identificate come ad alta pericolosità (P4) e ad alto rischio (R3) dal P.A.I. – è possibile intervenire previa verifica della compatibilità geomorfologica dei singoli interventi o prevedendo opere per la mitigazione del rischio, come stabiliscono le linee guida fornite dallo stesso P.A.I.
come diversi aspetti della gestione commissariale e dell’intero procedimento – dalla revoca della convenzione sottoscritta tra il Comune di Lipari e l’ATI Studio Lotti che si era aggiudicata la gara per il ciclo integrato dell’acqua, alla nomina di un membro del CdA della Sogesid incaricata della nuova progettazione a Commissario Delegato all’Emergenza Idrica, nella persona dell’avv. Pelaggi, alle lettere inviate dallo stesso ai consiglieri comunali dove si paventavano “procedure di infrazione” inesistenti a carico del Comune di Lipari, alle dichiarazioni dell’ex-commissario e sindaco Bruno dove si paventavano non meglio esplicitate “conseguenze a carico di chi ostacola il procedimento”, oltre a quelli già richiamati – presentino lati oscuri e contraddittori; 
come sia oggettivamente incomprensibile e infondata la proroga dell’Emergenza Idrica ottenuta per l’anno in corso con D.L. n. 1 del 14/1/2013, a fronte non soltanto della revoca di quasi tutte le altre gestioni emergenziali, ma delle evidenti incongruenze tra le finalità per le quali era stata istituita la stessa e gli obiettivi conseguiti durante i dodici anni precedenti;
esprime
una forte preoccupazione per il disagio diffuso determinatosi a seguito delle scelte progettuali che contrastano con le originarie previsioni del P.R.G. e che rischiano di amplificare conflitti sociali nell’ambito della nostra comunità, oltre che pregiudicare aree di rilevante interesse turistico, apportando più danni che benefici alla qualità della vita delle frazioni coinvolte;
un giudizio negativo nei confronti del carattere “emergenziale” forzatamente conferito alla gestione del problema delle risorse idriche e della depurazione, ritenendo che lo stesso avrebbe dovuto essere invece trattato alla stregua di interventi ordinari nell’ottica di un miglioramento della qualità della vita della cittadinanza, da valutare e adottare sulla base di un confronto democratico e realmente partecipativo;
delibera
di ribadire le conclusioni contenute negli Ordini del Giorno n. 105/2010 e 2/2011 votati all’unanimità dal Consiglio Comunale, rispettivamente, in data 12 dicembre 2010 e 17 gennaio 2011;
di ritenere non idonea la localizzazione e il progetto del nuovo impianto di depurazione di Lipari, alla luce delle implicazioni di natura economica, sociale e ambientale che interessano aree di cruciale importanza per l’economia turistica e per la qualità della vita nel territorio comunale;
di ritenere idonea la localizzazione di un nuovo impianto di depurazione di Lipari così come prevista dagli strumenti urbanistici già approvati dal Consiglio Comunale;
di dare mandato all’Amministrazione Comunale affinché ottenga dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri la revoca urgente dell’“Emergenza Idrica” delle Eolie per quanto di competenza al Comune di Lipari, così come disposto con l’Ordine del Giorno n. 9/5714/6 approvato alla Camera dei Deputati, nonché l’immediato ripristino dei poteri riservati al Consiglio Comunale in materia urbanistica e di gestione del territorio per ciò che concerne le scelte di localizzazione relative al progetto definitivo “II Stralcio: Sezione B – Isola di Lipari: Nuovo impianto di depurazione di Lipari e opere fognarie accessorie / Sezione C – Isola di Vulcano: Nuovo impianto di depurazione – Rete fognaria del centro urbano, Realizzazione di un impianto di produzione di acqua potabile a servizio dell’Isola di Vulcano / Sezione D – Richiesta di pubblicazione sul sito web della determina n. 12 del 5 dicembre 2011”.
propone
la convocazione di una nuova seduta straordinaria del Consiglio Comunale da tenersi in pubblica sede nella frazione di Canneto entro la fine del mese corrente (luglio) nella quale l’Amministrazione possa aggiornare i consiglieri sull’esito delle proprie istanze presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e sulle eventuali novità che riguardino l’Ordine del Giorno in discussione.

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