Gent.mo Direttore,
ieri in un tragitto di qualche chilometro nelle nostre strade, ho notato, ma non era la prima volta e non voglio scoprire l'acqua calda, ciò che si trova a fianco dei cassonetti della spazzatura. C'è anche un cinescopio di una vecchia TV che risulta essere materiale pericoloso e ad alto rischio tossico come rifiuto.
Per tutti sarebbe facile scaricarsi da ogni responsabilità dicendo il solito "piove governo ladro" ma le persone che hanno una coscienza civile, e ancora ne esistono, dovrebbero uscire da questo stupido alibi morale. Tutti noi che viviamo queste isole, nel senso più pieno della parola, ci rendiamo conto che sono la nostra casa? Che quello schifo è come se lo facessimo dentro il nostro soggiorno? Inviteremmo una persona a casa nostra con la spazzatura buttata in ogni angolo delle stanze? Penseremmo di vendere i nostri prodotti se nel nostro negozio ci fossero carcasse di copertoni e vecchi televisori a far bella mostra di se? La prima cosa che salta agli occhi quando si entra in una casa, non è se si mangia bene o se c'è un bel televisore per lo spettacolo serale ma se è pulita e ordinata.Ma già noi siamo convinti che "tanto i polli vengono sempre basta che c'è il
sole e il mare".
Dilaga la difesa del mio orticello, pensare solo a se stessi come se fossimo tutti eremiti socialmente ed economicamente. Come se il sociale fosse una cosa che appartiene a chi amministra e il decoro urbano fosse di esclusiva pertinenza di un assessore onnipresente che deve riparare i danni degli incivili. E per favore non adduciamo a discolpa che ci sono i turisti, le stesse scene, anche peggiori, si vedono anche in pieno inverno. Chi non rispetta norme, leggi e divieti, ai nostri occhi, è degno di ammirazione perchè furbo? Quante volte ci siamo detti che se lo fanno gli altri è consentito? Abbiamo o no la forza civile di pensare che sporchiamo casa nostra?
L'amministrazione può avere le sue responsabilità, quella perfetta è un' utopia, ma i padroni del nostro territorio siamo noi.
So che queste mie parole lasceranno la maggior parte indifferenti, che per alcuni di noi eludere un divieto è motivo di orgoglio, che ci fa comodo incolpare sempre gli altri per lavarci la coscienza, ma a me fa piacere pensare che esiste, e sono molti, chi la pensa come me, chi crede di poter fare qualcosa per il paese dove vive, anche cose piccole e poco visibili. So di essere un sognatore ma mi piacerebbe una nazione dove la bandiera e l'inno nazionale non si usassero solo per i mondiali e poi gli altri giorni per deriderli e farci le canzoncine stupide. Tutto avviene a cascata. Se vogliamo farcela dobbiamo ricostruire la casa dalle fondamenta, non dal tetto e, che ci piaccia o no, le fondamenta siamo tutti noi.
Francesco Coscione
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