IN AGGIORNAMENTO CONTINUO
Un enorme incendio dalle 0,50, sta interessando gli impianti della Raffineria di Milazzo. Le fiamme alte si vedono da lontano. Non si conoscono le cause. L'area interessata è quella del serbatoio 513 (le fiamme si sarebbero propagate dal tetto). All'ospedale di Milazzo non risultano feriti (ore 01,23). L'ultimo incidente grave alla Raffineria di Milazzo risale al 4 giugno 1993, quando in una esplosione all'interno dell'impianto Topping 4 morirono 7 persone.
DA FONTI INTERNE ALLA RAM si comunica che gli operai hanno raggiunto i punti di raccolta previsti dal piano di emergenza. Squadre di operai assieme ai vigili del fuoco provenienti da Milazzo e Messina stanno lavorando a stretto contatto per domare le fiamme
(01,35). AL COMUNE DI MILAZZO si è insediato il COC (centro operativo comunale). Assieme ai dirigenti ci sono il sindaco Carmelo Pino e l'assessore all'Ambiente Salvatore Gitto che si stanno tenendo a stretto contatto con la Prefettura di Messina.
(ore 01,38). PAURA nelle strade della PIANA di MILAZZO, vicino agli impianti. Centinaia di famiglie stanno abbandonando le case per salire in macchina e allontanarsi temendo il peggio
(ore 01, 45). DAL COMUNE DI MILAZZO dove opera il Coc fanno sapere che la situazione è sotto controllo. Non è prevista alcuna evacuazione e pericolo per la popolazione. I flussi di carburante del serbatoio interessato dalle fiamme sarebbero stati interrotti imediatamente.
SI CONSIGLIA DI RIMANERE IN CASA e tenere chiuse le finestre per evitare di respirare eventuali fumi
(ore 02,04). Subito dopo l'incendio è scattato il piano di rafreddamento di tutti i serbatoi, purtroppo l'incendio andrà ad esaurimento fino a quando finirà il kerosene all'interno del serbatoio 513. Dalla prefettura confermano che non è scattato alcun piano di evacuazione e non ci sono pericoli per la popolazione, dunque di non lasciare le abitazioni. E' logico che rimane un disastro ambientale enorme.
(ore 2,15) COMINCIANO AD ARRIVARE I PRIMI COMMENTI sul grave episodio che ha interessato la Ram: «Era inevitabile! Il dramma non è l'incendio della cisterna di per sé ma la totale ASSENZA di un piano di sicurezza - attacca Peppe Falliti del Wwf - Evacuazione fine a se stessa, disinformazione, panico. La colpa è, oltre che dei vertici della RAM, di Sindaci e Prefetto asserviti all'ingerenza dell'industria. Questa è la vera notte bianca "sponsorizzata" dalla Raffineria».
(ore 02,41) DALLA RAFFINERIA DI MILAZZO FANNO SAPERE che il serbatoio 513 interessato dalle fiamme è lontano dagli impianti di produzione. A coordinare gli interventi è direttamente la Prefettura di Messina che tramite il Coc ha il comando delle operazioni. E' STATO CONFERMATO CHE NON CI SONO FERITI e che, purtroppo, le fiamme sono state circoscritte ma dureranno per molte ore, fino all'esaurimento del kerosene depositato nella cisterna. (
ore 02,48) PREOCCUPAZIONE NON SOLO A MILAZZO ma in tutti i paesi della provincia di Messina dai quali, anche se non si vedono le fiamme, è ben visibile una luce nel cielo. La gente ha lasciato le abitazioni non solo nei comuni della Valle del mela (a cominciare da San Filippo del Mela, vicino all'impianto) ma anche a Barcellona. L'area vicino allo svincolo di Milazzo e la litoranea di Ponente in direzione Barcellona sono intasate di auto
(ore 02,56). LA PREFETTURA DI MESSINA HA DECLASSATO L'ALLARME ROSSO. Non c'è un pericolo diretto per la popolazione (rimane, naturalmente l'immane disastro ambientale), è stato confermato che non vi sono stati feriti e che le misure di sicurezza scattate dopo l'incidente hanno funzionato bloccando immediatamente la propagazione delle fiamme.
(ore 03,02)«NON E' IL MOMENTO DEI COMMENTI POLEMICI - dice Peppe Maimone, presidente dell'associazione ambientalista Adasc - Faremo un bilancio della situazione al termine di questo disastro ambientele. La gente è preoccupata allarmata. La nube che impatto sanitario crea alla. Popolazione? Apprendiamo con immenso piacere che nessun dipendente è stato coinvolto»
(ORE 03,15). Anche il sindaco di Barcellona, Maria Teresa Collica è intervenuta sul grave incidente alla Ram nel tentativo di tranquillizare i cittadini che in molte zone si sono riversati per strada: «Grave incendio in atto alla raffineria di Milazzo - scrive - sembrerebbe essere circoscritto ad una cisterna che è stata isolata. Lo spegnimento delle fiamme risulta difficoltoso e con probabilità il fuoco cesserà per estinzione del carburante. Il sindaco di Milazzo è in azione per gestire la situazione e in contatto continuo con Prefettura. Anche nei Comuni limitrofi sono stati attivati i Coc. L'allarme evacuazione è riferito all'interno della raffineria non all'esterno».
(Ore 3,37) L'aria a Milazzo e nella Valle del Mela diventa irrespirabile. I fumi dell'incendio scoppiato poco prima della una di stanotte alla Ram cominciano a farsi sentire con bruciori alla gola e agli occhi. Preoccupazioni per chi soffre di problemi respiratori e bambini. L'aria è intrisa di petrolio, segnalati in atto crescenti problemi alla popolazione soprattutto nelle frazioni di Archi, Corriolo, Olivarella e Giammoro.
(ore 03,41) Proseguono le operazioni di raffreddamento del serbatoio 513. La cisterna ha una capienza di 500 mila litri di benzina, ma il serbatoio, a quanto pare, non era tutto pieno. In ogni caso, la notevole quantità di "prodotto" contenuto, sta prolungando i tempi di spegnimento. Si dovrà infatti attendere che l’incendio vada ad esaurimento in modo naturale. Le fiamme sono notevolmente più basse. La Prefettura ha comunicato che la situazione resta sotto controllo ed ha confermato che non si registrano feriti. Il comune di MIlazzo ribadisce «che non ricorrono i presupposti per l’evacuazione della popolazione. Al Comune permane l’insediamento del nucleo di Protezione civile»
(ore 3,59). A chiedere l’intervento immediato della Procura di Barcellona è Peppe Marano, portavoce provinciale dei Verdi. Sulla sua pagina facebook , Marano, da sempre principale oppositore delle industrie locali, scrive: «La magistratura intervenga, chiuda gli Impianti della Raffineria, ritiri le autorizzazioni e faccia chiarezza su eventuali omissioni, violazioni di legge e concessioni edilizie rilasciate dal comune di Milazzo negli ultimi anni. Il sindaco Carmelo Pino e' la massima autorita' sanitaria e quindi responsabile di quanto sta accadendo. Un disastro ambientale che segue quanto accaduto il 22 novembre del 2011, data in cui sono stati sversati quintali di idrocarburi in mare». In un altro post sottolinea: « Una popolazione inerme sta subendo le scelte di una politica connivente con l’industria. Non esistono i PIANI DI EMERGENZA ESTERNI la popolazione e' scappata senza nessun avviso – sostiene - Adesso la magistratura deve intervenire con urgenza e chiudere gli impianti. Devono effettuare un provvedimento di urgenza e ritirare le Autorizzazioni Aia»
(ore 04,54) Marcia indietro dell'amministrazione. Le scuole di ogni ordine e grado rimarranno chiuse "in quanto è stato verificato che molte famiglie della valle del mela hanno trascorso parecchie ore fuori casa, al fine di consentireun rientro all'interno delle abitazioni e per evitare ingorgi stradali e altri disagi".
(ORE 07,15) Il sindaco Carmelo Pino ha allertato l'Arpa chiedendo l'immediato intervento a Milazzo al fine di verificare la situazione legata ai fumi sprigionatasi dall'incendio in Raffineria
(ORE 08.15 ) Il sindaco Pino ha autorizzato lo scioglimento del Coc, Centro operativo comunale istituito stanotte al Municipio.
(ORE 9.55) LE FIAMME SI SONO SPENTE DEFINITIVAMENTE
IL VIDEO DI AMnotizie.it
(ORE 08.15 ) Il sindaco Pino ha autorizzato lo scioglimento del Coc, Centro operativo comunale istituito stanotte al Municipio.
(ORE 9.55) LE FIAMME SI SONO SPENTE DEFINITIVAMENTE
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