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lunedì 29 giugno 2015

I 42 anni di sacerdozio di Mons. Gaetano Sardella

Insieme al Patrono della Parrocchia la comunità di San Pietro il 29 giugno 2015 ricorda i 42 anni di sacerdozio del suo Parroco Mons. Gaetano Sardella. Quarantadue anni tutti spesi al servizio della Parrocchia: il primo da vice parroco e poi dal 1974 come Parroco succedendo a mons. Alfredo Adornato. E certamente in questi 42 anni don Gaetano si è conformato con passione e entusiasmo alla indicazione che il Concilio ha dato riguardo alla funzione del pastore e cioè “la formazione di una autentica comunità cristiana” incarnando quanto ebbe a dire papa Francesco all’inizio del suo pontificato parlando ai seminaristi, ai novizi ed alle novizie: "La gente oggi ha bisogno certamente di parole, ma soprattutto ha bisogno che noi testimoniamo la misericordia, la tenerezza del Signore, che scalda il cuore, che risveglia la speranza, che attira verso il bene. Siate sempre uomini e donne di preghiera! Senza il rapporto costante con Dio la missione diventa mestiere".
E proprio l’attenzione alla preghiera è stata, in questi anni al centro, della missione di don Gaetano. La preghiera come espressione del cuore ma anche della mente come capacità di sapere unire contemplazione e ragionamento come ci ricorda spesso nelle omelie. Come capacità di sapere fare della devozione ai santi non una semplice richiesta di grazie personali ma soprattutto in capacità di coglierne l’insegnamento per la nostra vita che proviene dalla loro testimonianza.
Così la nostra comunità parrocchiale cerca di divenire una scuola di preghiera cioè una comunità che ascolta la parola, prega, ama, evangelizza, cercando di incarnare il modello della Chiesa primitiva: "Erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere" (At 2,42).
Il secondo obiettivo del ministero di don Gaetano in questi anni è stato quello di fare della comunità parrocchiale una scuola di santità, dove tutti i servizi, vocazioni e carismi tendono alla configurazione con Cristo, imitando i suoi criteri, la sua scala di valori e i suoi atteggiamenti. Quante volte abbiamo sentito ripetergli che tutti siamo chiamati alla santità e che il nostro cammino verso questo traguardo è iniziato col nostro battesimo.
Infine il terzo obiettivo: la comunità parrocchiale deve proporsi come scuola di missionarietà e carità sempre attenta ai bisogni di tutti i fratelli e sorelle, nella capacità di farsi vicini, solidali con chi soffre e il gesto di aiuto ai bisognosi non diventi mai elemosina ma fraterna condivisione. Anche nei confronti dei più lontani. E questo attraverso il servizio della Caritas ma anche intervenendo con le risorse della parrocchia chiedendo, a volte, nelle collette domenicali un impegno particolare.
Grazie don Gaetano per averci resi partecipi di questa esperienza di Chiesa- comunità di cui siamo orgogliosi e, nei cui confronti, ci sentiamo impegnati a renderla sempre più viva e partecipata
Michele Giacomantonio

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