L’Europa ha un’idea molto semplice per risolvere il problema: avviare la procedura di selezione. Ora la palla passa al Governo che avrebbe pronti degli emendamenti al decreto Enti locali che approverà la prossima settimana per garantire le attuali concessioni, anche se la Corte Ue le ha annullate.
La direttiva Bolkestein (da Frits Bolkestein, commissario europeo per il mercato interno della Commissione Prodi, ha curato e sostenuto questa direttiva, che per semplicità viene indicata con il suo nome), emanata nel 2006 e in Gazzetta dal 2010, si concentra sui servizi del mercato unico europeo e prevede, per quanto riguarda in particolare le attività dei bagnanti, la possibilità a tutti anche ad operatori di altri Paesi dell’Ue di partecipare ai bandi pubblici per l’assegnazione delle concessioni demaniali.
La sentenza negativa era largamente attesa dagli addetti al settore, spaventatid all’idea che le concessioni balneari, che quasi sempre vengono tramandate da padre a figlio, finiscano all’asta, specie dopo aver fatto fior di investimenti. Ora toccherà al Governo, accusato di eccessivo immobilismo dagli operatori del settore.
Il vicepresidente dei parlamentati di Area popolare, Sergio Pizzolante, ha fatto sapere che "nelle prossime ore il relatore al decreto legge sugli Enti Locali in discussione in Commissione Bilancio alla Camera presenterà un emendamento sintesi di quelli del sottoscritto e di Arlotti per garantire la continuità delle concessioni in attesa della legge delega di riordino di concessioni e canoni.
La Legge delega che garantisce un periodo di transizione, il riconoscimento del valore commerciale delle attuali concessioni e la professionalità acquisita è pronta e dovrebbe essere presentata in uno dei prossimi consigli dei ministri. Il Ministro Costa ha consegnato il ddl nelle mani del Premier".
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