Ringraziando codesta redazione per l'opportunità che ci offre nel tenerci informati e partecipi della vita eoliana pur essendo lontani, noi che portiamo le isole Eolie nel cuore e che ci angosciamo per tutte le cose che non vanno, desidero esternare una mia considerazione.
Infatti, leggendo sul Vostro notiziario dei problemi dell'amata Lipari, con riferimento - nel caso specifico - alla riparazione della banchina di Sottomonastero ed alle notizie che puntualmente riportate sulla vicenda del "Ponte sullo Stretto" ( per il quale in termini di principio non sono assolutamente contrario alla sua realizzazione), mi viene in mente un detto che recita:
"campa cavallo che l'erba cresce";
infatti mettendo in relazione le due "infrastrutture", un'amara considerazione mi porta a formulare la seguente domanda:
ma se il Genio Civile dopo tre mesi, anche in presenza di copertura finanziaria, non ha fornito il suo necessario ed indispensabile "contributo" istituzionale per avviare e concludere i lavori di riparazione della banchina del porto di Lipari danneggiata da una nave della Siremar, lavori che sicuramente non necessitano di delicatissimi "iter" ed altissimi costi, quanto tempo avrà bisogno per evadere "l'iter" di competenza che consenta l'avvio della realizzazione di un'opera così faraonica e tecnicamente complessa?
Che dire!!
Antonio Anzalone