Il prezzo della modernizzazione del Dott. Salvatore Rijtano
Era nell’aria da tempo ed è arrivato il giorno. Da qualche mese le strade della nostra isola sono percorse da una squadra di operai che inesorabilmente ci porta verso l’ultima modernizzazione: il contatore elettronico.
La società di produzione dell’energia elettrica manda in pensione, su direttiva nazionale, il vecchio contatore “tradizionale” con il nuovo contatore “elettronico” quest’ultimo si rivela subito poco avvezzo alla sopportazione e dappertutto monta la delusione per questa ventata di novità.
Tecnicamente in effetti la tolleranza del contatore tradizionale era sicuramente superiore a quella del contatore elettronico, da questo il motivo per il quale anche le famiglie più modeste con l’essenziale frigorifero, scaldabagno e qualche stufetta non sono più nella condizione di fruire tale servizio se non andando a stipulare una variazione contrattuale con un aggravio una tantum di oltre 200 euro ed un fisso di circa 10 euro in più a bimestre.
Il problema comunque si è già presentato in tutta Italia al momento della sostituzione dello stesso apparecchio (circa 3 o 4 anni orsono).
Le proteste di tante famiglie (operai, pensionati) hanno fatto si che le associazioni dei consumatori chiedessero alle società di gestione dell’energia una soluzione per non aggravare il bilancio familiare.
L’intesa siglata ha di fatto portato al prolungamento fino a tre ore del tempo di “tolleranza”, durante il quale ad esempio chi ha una potenza di 3 Kw può disporre di una potenza fino a 4 Kw consentendo pertanto l’uso contemporaneo di più elettrodomestici senza interruzione.
Non resta che auspicare l’intervento della nostra amministrazione per chiedere al gestore l’applicazione dell’accordo già esistente su scala nazionale.
Salvatore Rijtano