Riceviamo dalla signora Anna Miracula e pubblichiamo:
Dopo aver risolto alcuni problemini del mio Pc, consulto i vari siti giornalistici locali e apprendo, con crescente rabbia e delusione , quanto accaduto nella gestione della vicenda acqua nella zona di Pirrera, riportata dal Consigliere Pietro Lo Cascio in riferimento alla discordanza nell’applicare le norme tariffarie effettuata dal Dirigente del IV settore , Dott. Nico Russo .
Vorrei che egli stesso mi spiegasse cosa è accaduto e in che modo si è arrivati a fare una cosa del genere.
Nei giorni “caldi” della protesta per la mancata erogazione dell’acqua , a me , come tanti altri della borgata , con nemmeno 10 centimetri d’acqua nella cisterna, è stato consigliato di ricorrere momentaneamente al servizio delle autobotti, causa un ritardo nella ormai imminente erogazione dell’acqua .
Dato che alcuni di noi erano con “ l’acqua alla gola” (e scusate il gioco di parole) abbiamo optato per questa soluzione , che ci sarebbe costata la mattinata all’ufficio postale, e il pagamento di Euro 30,50 per avere una autobotte nello stesso pomeriggio, avendo pregato, alla consegna del bollettino presso l’Ufficio idrico per l’urgenza sia la responsabile dello stesso Ufficio che lo stesso autista del mezzo.
A quelli che come me hanno dovuto ricorrere a questo servizio è stato detto che , questo trattamento, ossia il pagamento di Euro 30,50 (+ tassa postale) era stato riservato SOLTANTO alle zone in cui era in atto l’urgenza mentre la “normale “tariffa per la richiesta autobotte sarebbe stato altrimenti di Euro 69,00 circa.
A prescindere dal fatto che, nelle zone alte quasi tutte le abitazioni sono allacciate alla rete idrica pubblica , per cui la richiesta dell’autobotte risulta sempre una estrema ipotesi nel caso presso l’abitazione non venga erogata l’acqua, quindi che senso avrebbero due tariffe diverse per lo stesso servizio?
Ma torniamo al discorso precedente , affermando che all’atto della richiesta dell’autobotte nessuno ci ha informati di questa AGEVOLAZIONE sulla tariffa , venuta alla luce in questi giorni.
Chiedo allora , al Signor Sindaco e al Dirigente , Dott. Nico Russo, come sia possibile adottare , per la stessa emergenza e per cittadini della stessa isola, due pesi e due misure ??
Forse come più volte ho affermato , Pirrera non fa parte delle Eolie, forse i cittadini di Acquacalda (che peraltro è servita anche via mare dalle navi cisterne ) e Lami-Penninella hanno più diritti di noi ? oppure si considera Pirrera una zona residenziale dove vi abitano ricconi per cui il costo pagato in più sul versamento sarebbe un obbligo poiché godiamo di altri diritti??
Se poi mi elencate quali siano questi diritti Vi sarei immensamente grata.
A questo punto e mi sembra doveroso, questa spesa in più di Euro 22,42 gradiremmo venisse rimborsata ai diretti interessati oppure compensata con agevolazioni sulle bollette idriche o con dei trasporti di autobotti in maniera tale da riparare al danno che abbiamo subito.
Esprimo anche il mio parere e credo sia quello di tanti sui tanto discussi aumenti del costo dell’acqua previsti soprattutto per le zone alte di Lipari.
L’acqua è patrimonio dell’umanità e la salute individuale e collettiva dipende da essa. L’agricoltura, l’industria e la vita domestica sono profondamente legate ad essa.
Il suo carattere " insostituibile " significa che l’insieme di una comunità umana – ed ogni suo membro – deve avere il diritto di accesso all’acqua, e in particolare, all’acqua potabile, nella quantità e qualità necessarie indispensabili alla vita e alle attività economiche.Il diritto all’acqua è un diritto inalienabile individuale e collettivo
L’acqua appartiene più all’economia dei beni comuni e della distribuzione della ricchezza che all’economia privata dell’accumulazione individuale ed altre forme di espropriazione della ricchezza. Mentre nel passato la condivisione dell’acqua è stata spesso una delle maggiori cause delle ineguaglianze sociali, la civilizzazione di oggi riconosce l’accesso all’acqua come un diritto fondamentale, inalienabile, individuale e collettivo. Il diritto all’acqua è una parte dell’etica di base di una buona società e di una buona economia.
Riccardo Petrella, consigliere alla Commissione Europea, professore all’Università Cattolica di Lovanio afferma : “"la privatizzazione dell’acqua non è una soluzione efficace dal punto di vista politico, sociale, economico, ambientale, etico. Non è giustificabile considerare l’acqua come una fonte di profitto. In quanto fonte di vita, l’acqua è un bene patrimoniale che appartiene agli abitanti del pianeta (così come agli organismi viventi). La privatizzazione del petrolio è stata e resta un errore storico fondamentale, che non può essere ripetuto: bisogna impedire la petrolizzazione dell’acqua".Ormai si tende a mettere sempre in svantaggio chi già non gode di molti privilegi , i servizi essenziali e di qualsiasi genere (pulizie strade, manutenzioni, vigilanza del territorio, erogazione idrica, etc.) scarseggiano e in più dobbiamo fare i conti anche con gli aumenti , ma mi chiedo quando il servizio è carente perché il cittadino deve pagare quello che non riceve?
Anna Miracula