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mercoledì 19 agosto 2009

"Per non morire di mafia". Stasera presentazione al Centro Studi

(di Paola Centorrino) Stasera, alle h. 19,00, presso i Giardini del Centro Studi, in Via Maurolico a Lipari, nell'ambito dei Pomeriggi culturali eoliani, si terrà la presentazione del libro “Per non morire di mafia”. Sicuramente l'appuntamento più importante dell'estate, scritto a quattro mani dal Procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso e dal giornalista Alberto La Volpe, che da anni collabora col Centro Studi e che ricordiamo essere stato l'ultimo giornalista ad avere avuto contatti con il giudice Falcone. Il libro, edito dalla Sperling & Kupfer, è un testo biografico in cui il Procuratore Grasso parla delle sue esperienze di giovane e di magistrato, del suo arrivo a Palermo, dell'incarico di giudice a latere nel primo maxiprocesso a Cosa nostra, della nomina come consulente della Commissione antimafia, dei suoi rapporti con Giovanni Falcone, dalla nomina di consigliere al Ministero di Grazia e Giustizia a quella a procuratore capo di Palermo e della nomina, nel 2005 a Roma, di Procuratore Nazionale Antimafia. Alla fine del libro, che oltre ad essere di grande interesse è anche molto avvincente, troviamo le riflessioni del Procuratore Grasso (che vive sotto scorta ormai da 24 anni):<< la mafia come metafora del potere, i problemi incontro ai quali va la giustizia e la speranza, nonostante tutto, che le cose possano cambiare, dettata dai nuovi segnali che, da qualche anno a questa parte, arrivano dalla società civile (…) La mafia può essere combattuta da qualsiasi postazione e in qualsiasi luogo, a Roma come a Palermo. Può - e deve - essere combattuta dalle forze dell'ordine, dai magistrati, ma anche da tutti i cittadini. Credo che tutti ormai, non solo gli addetti ai lavori, abbiamo capito cosa sia realmente la mafia e quali conseguenze comporti nelle nostre vite. Non possiamo continuare a farci condizionare così >>. Bellissime le sue parole rilasciate in un altra sua intervista, in cui dice: “essere mafiosi significa continuare a far funzionare il “sistema” cioè, c'è chi ha bisogno e c'è chi gestisce questo bisogno, facendo da intermediario, cercando anche di risolvere i problemi della gente, trovandole per esempio un lavoro, magari in nero o in cui si rischia la vita, ma è qualcosa che lo stato non riesce a dare, soprattutto in certe regioni svantaggiate come al sud; è questo che bisogna risolvere, bisogna dire “no!”, perchè se ti coinvolgono, se ti offrono qualcosa, poi vogliono la contropartita ed allora bisogna cercare di fare, di arrangiarsi con i propri mezzi, ma per far in modo che questo sia fattibile, bisogna averne l'opportunità, bisogna che ci sia la possibilità di fare con i propri meriti qualche passo avanti”.
Nei contenuti del libro, il Procuratore Grasso spiega inoltre [gli ultimi sviluppi delle attività di 'ndrangheta e camorra e traccia una mappa delle nuove mafie (cinesi, russe, albanesi, nigeriane, colombiane), individuando le strade e gli strumenti "per non morire di mafia", per non sottomettersi al suo potere]. Di seguito, il link dell'intervista rilasciata all'interno del programma televisivo Che tempo che fa:
http://www.chetempochefa.rai.it/TE_videoteca/0,10916,,00.html?nome=Pietro+Grasso&anno=&mese=&tipo=vt&x=0&y=0
<< La mafia non è scomparsa: ha solo cambiato volto. Finchè esiste dobbiamo parlarne e reagire. Il silenzio è l'ossigeno grazie al quale i sistemi criminali si riorganizzano>> Pietro Grasso.
Per noi stasera sarà un onore ed un piacere ascoltare le parole di quest'uomo, parole di cui, certamente, faremo tesoro. Buona presentazione a tutti!
Paola Centurrino