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mercoledì 19 agosto 2009

Lipari. I giorni cruciali di Ferragosto. I fracassoni, il caos e i controlli(?) (di Michele Giacomantonio)

(Michele Giacomantonio) Giorni cruciali di ferragosto. Lipari piena di turisti come un uovo. Soprattutto giovani che cercano il divertimento più spensierato per cui la notte si fa giorno e le ore piccole non finiscono mai. Fino alle cinque/sei del mattino. Flotte di ragazzi che passano per le vie di Lipari- andando o uscendo dal Turmalin, tornando con i barconi da Panarea -volendo far sentire a tutti che esistono urlando, schiamazzando, litigando, orinando, suonando i campanelli dei portoni. Così in via Garibaldi, così in via Roma, così sul Corso Vittorio Emanuele , via Maurolico ed i vicoli limitrofi. Senza rispetto per nessuno rispondendo alle proteste con insulti… E poi oltre queste bande, gli schiamazzi dei locali notturni a Lipari e Canneto, fino al mattino riempiendo le strade e le case, le orecchie delle persone di decibel a tutto volume. Il ritrovo di Unci sta aperto fino alle prime luci dell’alba e il suono assordante si sente fino a Calandra, fino a Sparanello,rimbomba sulle facciate delle case.
A chi si lamenta, si risponde a muso duro “Avimu a travagghiari”. L’estate eoliana dura ormai pochi giorni e neppure un’ora di questi pochi giorni deve essere persa. La gente che vuole riposare si metta i tappi nelle orecchie oppure scappi in campagna come accadeva sessant’anni fa in periodo di guerra.
E le forze dell’ordine? Che fanno le forze dell’ordine? I vigili, come si sa smontano presto. I carabinieri fanno quello che possono. Hanno un compito pesante in estate perché devono sorvegliare chi è agli arresti domiciliari , al soggiorno obbligato,- e si tratta di cifre di tutto rispetto per una comunità piccola come la nostra – e poi devono dare protezione ai magistrati che vengono a Lipari in vacanza. Tutti impegni sacrosanti. Ma allora bisogna dire che i carabinieri che l’estate vengono destinati a Lipari sono divenuti insufficienti e bisognerà, per il prossimo anno, prevedere una compagine più numerosa perché il controllo dell’isola non può essere abbandonato e non è possibile lasciare campo libero a fracassoni che diventano energumeni e a servizi pubblici che dimenticano che fare turismo vuol dire soprattutto rispetto per chi a Lipari ci vive, per i vecchi, per i bambini, per gli ammalati.